Pagamenti elettronici: la situazione in Europa e nel resto del mondo, per l’Italia spunta il modello Uruguay

Nel Vecchio Continente i Paesi che negli ultimi 4 anni hanno ottenuto i risultati migliori sono stati Slovenia, Belgio e Irlanda.
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5 anni fa
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Uno dei punti cardine della prossima manovra finanziaria sarà la guerra al contante. Il governo è infatti intenzionato a dare una spinta reale ai pagamenti elettronici, rivoluzionando di fatto le abitudini di milioni di italiani. In Europa, il nostro Paese è tra gli ultimi in fatto di utilizzo di carte di credito e bancomat. Tenendo come punto di riferimento il Vecchio Continente, le prime tre nazioni ad aver detto stop al contante sono state Svezia, Finlandia e Danimarca. Le ultime in ordine cronologico sono invece state Grecia, Portogallo e Polonia.

Obiettivo comune: combattere l’evasione fiscale

Il principale obiettivo del governo italiano è combattere la piaga dell’evasione fiscale, indicata dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte come uno dei grandi mali che affligge l’economia italiana. Allo stesso tempo, incentivare i pagamenti elettronici significa anche favorire non soltanto la ripresa dell’economia nazionale ma anche la strategia di sviluppo digitale della Pubblica amministrazione. In più, viene promossa anche la modernizzazione delle banche.

Cashback, il modello Uruguay

Dopo l’approvazione del testo della Nota di aggiornamento del Def (Nadef) da parte del Consiglio dei Ministri una settimana fa, i cittadini italiani hanno imparato a familiarizzare con il concetto di Cashback. Sostanzialmente, esso prevede un rimborso sull’Iva per ogni acquisto effettuato. Negli ultimi giorni, tale sistema è stato accostato a quanto avviene in Uruguay. Il Paese sudamericano ha introdotto da tempo un sconto sull’Iva. La persona che decide di completare l’acquisto tramite carta di credito o bancomat riceve da subito uno sconto pari al 4%. Il venditore riceverà il rimborso dal Fisco uruguaiano qualora sia una grande impresa, se invece appartiene a una piccola realtà aziendale riceverà l’intero prezzo della vendita, mentre sarà l’istituto bancario che ha gestito il pagamento elettronico a farsi rimborsare l’imposta sul valore aggiunto.

Europa, negli ultimi 4 anni exploit di Slovenia, Belgio e Irlanda

Nel Vecchio Continente i Paesi che negli ultimi 4 anni hanno ottenuto i risultati migliori sono stati Slovenia, Belgio e Irlanda.

La prima ha tratto enorme beneficio dalla digitalizzazione della Pubblica amministrazione, mentre Belgio e Irlanda sono da considerarsi esempi virtuosi grazie anche a una strategia che prevede un mix perfetto di incentivi e obblighi per gli esercenti. L’Irlanda è nota per la cosiddetta “lotteria irlandese”, che prevede la partecipazione di chi utilizza il bancomat o la carta di credito a un’estrazione settimanale di voucher. In Belgio, la carta d’identità digitale integrata in un’applicazione permette di eseguire pagamenti elettronici nel settore dei servizi pubblici direttamente dallo smartphone.

Leggi anche: Pagamenti elettronici, Italia guarda al modello del Portogallo: l’esempio di Lisbona per aumentare il gettito Iva

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