Dal 1° gennaio 2022 entreranno in vigore norme più stringenti sull’utilizzo del contante tra privati. Infatti, sarà possibile utilizzare denaro contante per pagamenti di beni o servizi fino a 999,99 euro. Superata tale soglia, possono scattare sanzioni piuttosto pesanti. Tali limiti non riguarderanno i versamenti allo sportello bancario o tramite bancomat.
Ecco tutto quello che c’è da sapere, anche alla luce delle FAQ rilasciate dal Ministero dell’economia e delle Finanze, quando il limite di utilizzo del contante fu portato a 3.000 euro.
Le indicazioni operative rilasciate tempo addietro, possono essere applicate anche al nuovo limite di mille euro.
Pagamenti in contanti: dal 1° gennaio 2022 limite a 999,99 euro
Dal 1° gennaio 2022, scatterà un nuovo limite all’utilizzo dei contanti. Il nuovo limite contanti entrerà in vigore sulla base delle previsioni introdotte con l’art.18 del D.L. 124/2019.
E’ vietato il trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, siano esse persone fisiche o giuridiche, quando il valore oggetto di trasferimento, e’ complessivamente pari o superiore a:
- 2.000 euro a decorrere dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021,
- 1.000 euro a decorrere dal 1° gennaio 2022.
Difatti, sarà possibile utilizzare denaro contante per pagare beni o servizi fino a 999,99 euro.
Tali limiti di utilizzo dei contanti non riguardano il versamento di contanti in banca.
Le sanzioni previste
Per le violazioni commesse e contestate dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 il minimo edittale e’ fissato a 2.000 euro. Attenzione perché queste soglie valgono anche per regali tra privati, inclusi amici e parenti. Il Natale non fa eccezione. Per le violazioni commesse e contestate a decorrere dal 1° gennaio 2022, il minimo edittale, applicabile ai sensi del comma 1 art.63 del D.lgs 231/2007, e’ fissato a 1.000 euro”.
Richiamata la norma, c’è da capire qual è l’impatto nel quotidiano delle nuove disposizioni. Considerando le FAQ rilasciate dal Ministero dell’economia e delle Finanze, quando il limite di utilizzo del contante fu portato a 3.000 euro.
Le indicazioni operative rilasciate tempo addietro, possono essere applicate anche al nuovo limite di mille euro.
Limite utilizzo contanti. Le FAQ del Mef
Per meglio capire l’impatto del nuovo limite di utilizzo del contante, ricorriamo ad un esempio pratico.
Ipotizziamo di doverci sottoporre a delle cure odontoiatriche del valore di 2.000 euro.
Cosa succede in tale caso? dobbiamo pagare tutto tracciato ossia tramite carta di credito, bancomat, assegni ecc.?
Ebbene, la risposta è negativa. Infatti, come chiarito dal Mef tempo addietro con un’apposita FAQ,
non è ravvisabile la violazione nell’ipotesi in cui una pluralità di distinti pagamenti sia connaturata all’operazione stessa (ad es. contratto di somministrazione) ovvero sia la conseguenza di un preventivo accordo negoziale tra le parti (ad es. pagamento rateale). Il trattamento ortodontico rientra tra quelle prestazioni professionali in cui le parti possono contrattualmente convenire un pagamento rateale non incorrendo, in tal modo, nella violazione dell’articolo 49 del d.lgs. 21 novembre 2007, n.231 e successive modificazioni.
Inoltre, nei rapporti commerciali è bene tenere a mente quanto segue:
- ai fini del rispetto della normativa sui limiti all’utilizzo del del contante, rileva il valore complessivo dell’operazione;
- ad ogni fattura corrisponde un’autonoma operazione, in relazione alla quale vanno osservate le prescrizioni di legge sul trasferimento del contante.
Da qui, “frazionare un pagamento riferito ad un’operazione unitaria non vale ad escludere l’illecito sanzionato, trattandosi di una condotta elusiva del divieto di legge”.
Dunque, dal 1° gennaio 2022, è bene presentare molta attenzione ai pagamenti in contanti.