Per dimostrare al fisco di essere in regola con il pagamento canone RAI occorre conservare la bolletta dell’utenza elettrica “pagata”.
La burocrazia ha fatto passi da giganti con i pagamenti di tasse ed imposte che ormai avvengono nella maggior parte dei casi online. Ad ogni modo, che il pagamento sia cartaceo o che sia online, occorre sempre conservare la ricevuta del versamento per dimostrare, in caso di eventuali controlli, di aver pagato il dovuto.
Dunque, le famiglie si ritrovano a dover archiviare tale documentazione.
Dopo quanto tempo ci si può sbarazzarsi della bolletta pagata?
Come il buono per le terme
Il pagamento canone RAI, dal 2016, ormai non è più eseguito con bollettino di c/c postale, in quanto addebitato direttamente nella bolletta della luce. Infatti, dal citato anno, è introdotta la presunzione secondo cui chi è intestatario di utenza elettrica residenziale si presume anche possessore di apparecchio televisivo ed, essendo il canone una tassa sul “possesso” della TV, obbligato al versamento.
L’addebito avviene in quote bimestrali da 18 euro ciascuna (per complessivi 90 euro annui).
L’unico modo per non avere l’addebito è quello di dichiarare all’Agenzia delle Entrate che, nonostante si è intestatari di utenza elettrica, non è presente alcun televisore in famiglia. Ciò deve essere fatto inviando all’Amministrazione finanziaria la dichiarazione sostitutiva di non detenzione.
Come dimostrare il pagamento canone RAI
La necessità di conservare i documenti (bollette luce, gas, acqua, dichiarazione redditi, ecc.) è per dimostrare, in caso di eventuali controlli o contestazioni, che il pagamento è stato eseguito regolarmente alle scadenze stabilite.
Le bollette della luce pagate, come le bollette per le altre utenze, devono essere conservate per 5 anni dalla scadenze.
Pertanto per dimostrare il pagamento canone RAI, occorre conservare tutte le bollette della luce pagate e contenenti l’addebito della tassa e ciò per 5 anni dalla scadenza.
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