Sul pagamento pensioni a settembre del 2021: quale comunicazione va data all’Inps entro il 15 del mese? Perché l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, con un comunicato pubblicato sul sito Internet istituzionale, ha lanciato un alert.
Ha lanciato un vero e proprio avvertimento, sul pagamento delle pensioni a settembre del 2021, riguardante i pensionati. Ed in particolare per tutti coloro che dall’INPS percepiscono una prestazione che, in tutto o comunque in parte, è collegata al reddito.
Per il pagamento delle pensioni a settembre del 2021, infatti, si può rischiare pure la sospensione dell’erogazione della prestazione.
Pagamento delle pensioni a settembre del 2021: quale comunicazione va data all’Inps entro il 15 del mese?
Nel dettaglio, i dati reddituali richiesti dall’INPS sono quelli relativi agli anni 2017 e 2018. Con la data del 15 settembre del 2021 che è ora perentoria. Una scadenza da rispettare. Per evitare, come sopra detto, la sospensione dell’erogazione delle prestazione previdenziale.
E questo perché, sul pagamento pensioni a settembre del 2021, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale ha già inviato dei solleciti. A mezzo raccomandata postale. Proprio a chi deve comunicare i dati reddituali. Per delle prestazioni previdenziali che spaziano dalla pensione ai superstiti alla maggiorazione sociale. E passando, tra l’altro, per l’integrazione al trattamento minimo.
Prestazioni previdenziali collegate al reddito, Inps è pronto alla revoca definitiva
Dopo la data del 15 settembre del 2021, in assenza dell’acquisizione dei dati reddituali, per il pagamento pensioni a settembre si metterà male. In quanto scatterà la revoca definitiva delle prestazioni previdenziali collegate al reddito. Proprio quelle relative agli anni anni 2017 e 2018. Inoltre, l’Inps con la revoca definitiva farà scattare pure il recupero dell’indebito calcolato.
Nel frattempo, per queste pensioni non in regola con la comunicazione dei dati reddituali, l’Inps ha applicato una trattenuta ad agosto.