Il 2020 segna un nuovo cambiamento e limiti ancora più stringenti per chi decide di pagare in contanti. In particolare dal 1° luglio, in un’ottica di potenziamento della normativa antiriciclaggio, scende il tetto massimo entro cui sarà possibile pagare con soldi contanti senza incorrere in sanzioni.
Il riferimento legislativo è alla manovra di Bilancio (D.L. n. 124/2019) convertito poi in legge e in vigore dal 25 dicembre 2019. Ci riferiamo quindi al decreto fiscale 2020 che prevede appunto, tra le altre cose, disposizioni stringenti in materia di antiriciclaggio e lotta all’evasione fiscale, rafforzando gli strumenti a disposizione.
Nello specifico dell’aspetto che qui interessa, ci soffermiamo sulla soglia per i pagamenti in contanti. Per chi usa denaro cash oltre questo limite massimo sono previste sanzioni, siano esse persone fisiche o giuridiche.
In molti sanno probabilmente che oggi il limite per l’uso dei contanti è di 3 mila euro. Ebbene dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021 verrà ridotto a 2.000 euro. Per pagamenti oltre questa soglia dunque bisognerà utilizzare metodi tracciabili: bonifici, carta di credito etc.
L’abbassamento della soglia aumenta il rischio di sanzioni. Le multe vanno da 3.000 euro a 50.000 euro. Basterà dunque pagare più di 2 mila euro in modo non tracciabile per incorrere in sanzioni anche pesanti. In alcuni casi, a conti fatti, la multa supera l’importo della transazione.
A luglio scatteranno sicuramente le nuove regole contro i pagamenti in contanti o ci sono possibilità di ripensamenti? Per un’analisi su questo aspetto leggi l’approfondimento economico: sulla lotta al contante la BCE bacchetta l’Italia.