Non solo Panama sotto pressione
Ora, il fatto che un paese garantisca un trattamento fiscale privilegiato o una stretta riservatezza sugli affari intrattenuti dagli investitori sul suo territorio non può essere considerato in sé uno scandalo. Chi potrebbe imporre a uno stato sovrano di far pagare alle società straniere una certa percentuale minima di tasse? Con quale diritto si potrebbe intervenire in casa d’altri sui temi fiscali? Si pensi alle pressioni subite dall’Irlanda dalla UE in questi anni per allineare il suo carico fiscale sulle imprese.
Esiste il diritto al paradiso fiscale?
E’ evidente che non esista il diritto al malaffare, al riciclaggio di denaro sporco e frutto di traffici di droga, armi, terrorismo, prostituzione, etc. Fatto salvo ciò, ci chiediamo: esiste il diritto di esportare denaro in un paese con una fiscalità di vantaggio o dove le tasse non esistono? Esiste il diritto per l’essere umano di ritagliarsi uno spazio minuscolo su questa Terra, dove sfuggire alla fame di soldi degli stati? Le risposte a questi quesiti sono molto meno scontate di quanto non appaia. Il clamore suscitato dai vari scandali attorno ai vip e ai grandi del pianeta, che nascondono le loro fortune in capitali esotiche serve spesso a coprire una tendenza sempre più soffocante dei governi delle economie avanzate a tassare ogni forma di produzione e di detenzione della ricchezza, additando alla pubblica opinione come esempio del male i conti a diversi zero di illustri concittadini, accesi in un paradiso fiscale in barba alle leggi nazionali.