Panama, paradiso fiscale (quasi) perfetto: come riciclare denaro in poche mosse

Panama è un paradiso fiscale. Ma esiste il diritto a portare i soldi in un paese senza tasse e vincoli?
9 anni fa
3 minuti di lettura

   

Non solo Panama sotto pressione

Ora, il fatto che un paese garantisca un trattamento fiscale privilegiato o una stretta riservatezza sugli affari intrattenuti dagli investitori sul suo territorio non può essere considerato in sé uno scandalo. Chi potrebbe imporre a uno stato sovrano di far pagare alle società straniere una certa percentuale minima di tasse? Con quale diritto si potrebbe intervenire in casa d’altri sui temi fiscali? Si pensi alle pressioni subite dall’Irlanda dalla UE in questi anni per allineare il suo carico fiscale sulle imprese.

Dublino ha opposta una strenua resistenza e come risultato è non solo tornata a crescere, ma si trova in un vero boom economico, tanto da essere cresciuta nel 2015 di quasi l’8%, percentuali sconosciute alle altre economie avanzate. Stesse pressioni si hanno nei confronti della Svizzera, che ultimamente è stata costretta a fare cadere gradualmente e in parte il suo storico segreto bancario, dopo che le sue banche sono state oggetto di maxi-multe da parte delle autorità straniere, USA in testa, accusate di avere agevolato l’evasione fiscale dei rispettivi cittadini e imprese, loro clienti.

Esiste il diritto al paradiso fiscale?

E’ evidente che non esista il diritto al malaffare, al riciclaggio di denaro sporco e frutto di traffici di droga, armi, terrorismo, prostituzione, etc. Fatto salvo ciò, ci chiediamo: esiste il diritto di esportare denaro in un paese con una fiscalità di vantaggio o dove le tasse non esistono? Esiste il diritto per l’essere umano di ritagliarsi uno spazio minuscolo su questa Terra, dove sfuggire alla fame di soldi degli stati? Le risposte a questi quesiti sono molto meno scontate di quanto non appaia. Il clamore suscitato dai vari scandali attorno ai vip e ai grandi del pianeta, che nascondono le loro fortune in capitali esotiche serve spesso a coprire una tendenza sempre più soffocante dei governi delle economie avanzate a tassare ogni forma di produzione e di detenzione della ricchezza, additando alla pubblica opinione come esempio del male i conti a diversi zero di illustri concittadini, accesi in un paradiso fiscale in barba alle leggi nazionali.

Volete vedere che il polverone sollevato nelle scorse ore servirà a qualcuno per chiedere l’eliminazione del contante?

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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