La Carinzia conta 1700 anime e 600 case di italiane: tra i paradisi fiscali è quello più vicino al nostro Paese. E se molti grandi evasori, in seguito alla caduta del segreto bancario, stanno spostando di corsa i depositi non dichiarati giovani e pensionati continuano ad essere attratti da questa zona austriaca. Ecco perché.
Molti pensionati hanno comprato casa in Carinzia, al confine austriaco: una zona di verdi laghi che offre loro tranquillità economica. Ma il flusso verso la Carinzia conta anche tantissimi giovani e professionisti attirati dalla fiscalità agevolata per startup e nuove idee imprenditoriali.
Paradisi fiscali al confine: non solo Svizzera
Austria, cade il segreto bancario: fuga di capitali da Carinzia
Con Van der Bellen l’Austria ha detto SI alla trasparenza dei depositi negando il segreto bancario. Il mondo dei fondi in nero non potrà più crogiolarsi sui conti anonimi come fatto per decenni.
Aprire una startup o un’attività in Austria: le agevolazioni fiscali di Carinzia piacciono agli italiani
Stando ai dati della governativa Austrian business agency (Aba) sono oltre 438 le imprese di proprietà italiana presenti sul territorio, più del triplo rispetto a dieci anni fa. I settori sono eterogenei e includono diverse sfaccettature del made in Italy: dai gelatai alle pizzerie passando per commercianti, albergatori, startupper ma anche metalmeccanico, automobilistico e delle materie plastiche. Sono 2954 italiani i residenti in Carinzia che arrivano a 4000 se si contano anche i domiciliati, quasi il doppio rispetto al 2009.