Eredità di uno zio o di un un altro parente lontano defunto, come ereditare case e soldi?

Eredità senza testamento, a chi vanno case e soldi di uno zio deceduto piuttosto che di un nipote o altro parente lontano?
2 anni fa
3 minuti di lettura
eredità e dichiarazione di successione
Dichiarazione di successione

L’eredità di un parente deceduto è come sempre un argomento che riguarda molti cittadini. Tra testamento, dichiarazione di successione, eredi legittimi e lasciti di varia natura, la materia è vasta. E i casi particolari sono assai diffusi e spesso di difficoltosa interpretazione. Per esempio, se il parente defunto non è il proprio genitore, ma un soggetto diverso senza coniuge e senza figli, a chi va la sua eredità? E questo è l’argomento del nostro focus odierno, traendo spunto dal quesito di un nostro lettore che ci chiede proprio questo.

“Buonasera, ho per voi un quesito particolare. È da poco deceduto mio zio di 68 anni. Era uno scapolo convinto, mai sposato, senza figli. Volevo chiedervi come funzionano le questioni ereditarie in casi del genere. Gli averi di mio zio a chi vanno?”

Eredità e successione, come si fa quando il defunto è senza moglie e figli?

Materia ereditaria sempre complicata e sempre di difficile interpretazione, soprattutto di fronte a casi particolari come quello oggetto del quesito sopra citato. Infatti i casi di deceduti che non hanno il classico coniuge o i classici figli tra gli eredi ce ne sono davvero molti. L’esempio dello scapolo è senza dubbio uno dei casi assai diffusi, ma lo stesso può capitare in altre circostanze. Per esempio il soggetto che muore dopo il coniuge o dopo i suoi figli.

In effetti, se per le questioni ereditarie e di successione derivanti, il decesso di una persona con coniuge superstite o figli superstiti (o entrambi), la normativa è chiara ed è anche di facile interpretazione. Per gli altri casi non è lo stesso. I lasciti di un defunto vanno innanzitutto al coniuge e ai figli quindi. Ma cosa accade quando mancano anche questi parenti? Vediamo quindi di dare risposta a questo quesito ma anche ad altri quesiti più o meno simili.

La morte di un parente e la successione legittima

Nel momento in cui una persona passa a miglior vita, i suoi averi, cioè l’attivo ereditario che può riguardare beni mobili o immobili, cioè case, terreni ma anche soldi in banca o alle poste, vanno ai figli e al coniuge se ci sono.

E le divisioni, in assenza di un testamento, sono stabilite per legge. A tal punto che si chiama successione legittima. Ed è la normativa vigente in materia che stabilisce le quote di lascito a ciascun erede. Senza figli ma con coniuge, il lascito è tutto di quest’ultimo.

Con un solo figlio e con un coniuge, tutto diviso a metà. Con due o più figli invece, 1/3 al coniuge e 2/3 da dividere in parti uguali tra gli stessi figli. Quindi, in caso di decesso, l’eredità finisce ai parenti più stretti. Ma gli eredi sono chiamati legittimi anche in assenza di figli o coniugi. Lo stabilisce il nostro Codice Civile.

Dai genitori ai nonni e ai fratelli, ecco gli altri eredi legittimi

Per approfondire il campo del quesito del lettore avremmo necessità di ulteriori informazioni. Perché lui parla di morte di uno zio senza moglie e figli e poi basta. Gli eredi legittimi in assenza di eredi stretti come quelli prima elencati, sono i genitori, i fratelli, le sorelle e i nonni. In linea generale, la metà del lascito va agli ascendenti. Si tratta dei parenti che vengono prima del defunto, cioè genitori e nonni. L’altra metà invece passa a fratelli e sorelle.

In pratica tutto diviso al 50% tra le due fasce di parenti, a prescindere che ci sia superstite un solo genitore e magari 3 fratelli. Il 50% andrebbe all’unico ascendente in vita, l’altro 50% ai tre fratelli in vita ed in parti uguali. Naturalmente, in caso di assenza di ascendenti, l’intera eredità finirebbe ai fratelli.

Se mancano tutti i parenti citati fino ad ora, la legge impone come eredi i parenti più stretti tra quelli viventi, e fino al sesto grado.

Ecco quando nessuno eredita

Preferiti i parenti più prossimi, come può essere lo zio, parente di terzo grado. In presenza di più zii, eredità divisa tra loro in parti uguali. Anche in assenza degli zii, si passa al quarto grado e così via. In pratica la presenza di un parente di terzo grado esclude dall’eredità i parenti di quarto grado. Nel caso in oggetto, e cioè di uno zio, il nipote potrà ereditare solo se il proprio genitore è già defunto e se il defunto non aveva altri parenti né di primo e nemmeno di secondo grado. E dividendo l’eredità con altri parenti di terzo grado.

Infine, se il defunto non lascia parenti fino al sesto grado, nessuno erediterà. In pratica l’erede diventa lo Stato, che però non si assume l’onere di eventuali debiti del defunto.

 

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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