Come vengono calcolati i contributi del part time verticale e di quello orizzontale? La normativa italiana prevede che solo i lavoratori in part time orizzontale ottengano una copertura totale nell’anno ai fini pensionistici (52 settimane). Mentre per i dipendenti che lavorano solo in determinati periodi dell’anno, l’accredito contributivo è riferito solo alle settimane di lavoro effettivamente svolto. Una sentenza della Corte di Giustizia europea del 2010 ha però sollevato la questione di legittimità e la Corte di Cassazione sta cominciando ad esaminare i ricorsi in materia.
I contributi in regime di part time verticale
Nello specifico, il nuovo orientamento giurisprudenziale afferma che anche i lavoratori in part time verticale debbano godere degli stessi diritti di quelli in part time orizzontale ai fini previdenziali validi al fine di avere una completa copertura contributiva per usufruire di permessi, ferie, ecc. ma soprattutto per il diritto alle prestazioni erogate dall’Inps, fra cui la pensione. La giurisprudenza italiana sta quindi affermando il principio secondo il quale anche ai soggetti in regime di part-time verticale, l’ammontare dei contributi versati debba essere riproporzionato sull’intero anno cui i contributi stessi ed il rapporto si riferiscono.
Il nuovo orientamento della giurisprudenza
Tale principio è di importanza fondamentale perché consente a tutti coloro che hanno lavorato o stanno lavorando con contratto di lavoro part time verticale di beneficiare della stessa misura di copertura contributiva per andare in pensione. Finora l’Inps ha negato questa possibilità agli assicurati, ma a breve costoro potranno chiedere il ricalcolo dei versamenti per ottenere il diritto alla pensione. Si attende solo che l’orientamento venga recepito dal legislatore o quantomeno che la Corte di Cassazione sproni il parlamento a codificare quanto prima il cambiamento.