Partita IVA 2018, cosa si può scaricare: guida per autonomi e professionisti alle novità sulle spese deducibili

Che cosa può scaricare chi lavora a partita IVA nel 2018? Ecco una pratica guida per autonomi, freelance e professionisti: le voci deducibili in base al regime fiscale.
7 anni fa
2 minuti di lettura

Dopo il grande seguito dell’approfondimento sulle novità in tema di detrazioni 2018, abbiamo ricevuto molte richieste di info in merito alle voci di spesa che si possono scaricare dalla partita IVA 2018. Professionisti, autonomi, freelance e più in generale chiunque abbia un’attività a partita IVA nel 2018, oltre alle detrazioni e deduzioni previste per tutti i contribuenti (come quelle sanitarie, per le rate del mutuo, per figli a carico etc) i titolari di partita IVA 2018 possono scaricare dal reddito di impresa alcuni costi.

Queste agevolazioni fiscali sono però soggette a paletti e non riguardano nello steso modo tutti perché cambiano in base al regime fiscale, ossia al tipo di partita IVA aperto.

Partita IVA 2018: come scaricare le spese per immobili, viaggi e trasferte, vitto e alloggio

Tra le voci di spesa più comuni per chi lavora a partita IVA ci sono vitto e alloggio e viaggi e trasferte. La regola generale è che le spese di vitto e alloggio, anche in caso di trasferta, possono essere scaricate al 75% (a patto che l’importo totale non superi il 2% dei compensi percepiti). Se vitto e alloggio vengono coperte dal committente, la spesa andrà addebitata in fattura e sarà assoggettata a ritenuta d’acconto e tassazione ai fini delle imposte dirette ma la deduzione è del 100%.

Molti professionisti ci chiedono anche se è possibile scaricare l’acquisto di un immobile per uso strumentale all’attività di impresa, quindi uffici, studi etc. In questo caso occorre distinguere tra immobili strumentali al 100% o solo parzialmente: nel primo caso applicando le quote di ammortamento si può portare in detrazione l’intera spesa mentre per immobili ad uso promiscuo si può scaricare solo il 50% dei costi di affitto e utenze (a condizione però che il professionista non abbia un’altra casa nello stesso Comune). Se si eseguono interventi di ammodernamento e manutenzione straordinaria che fanno aumentare il valore dell’immobile fino al 5% di quello iniziale (ad esempio pavimenti, infissi etc) si può recuperare la spesa.


Ammessa anche la possibilità di dedurre i canoni di leasing immobiliare (per canoni superiori a 12 anni e scorporando la quota del terreno).

Partita IVA 2018: le spese per auto e benzina e come scaricarle

Sempre in tema viaggi molte sono le richieste di informazioni su rimborso benzina e detrazione spese auto.
Prima precisazione importante: si può scaricare la benzina dell’auto aziendale o per l’uso strettamente legato al lavoro. Per quanto riguarda la benzina vi rimandiamo inoltre alle novità in tema di scheda carburante.

Per quanto riguarda l’acquisto di auto, si può portare in deduzione dal reddito la spesa (fino ad un massimo di 18075,99 euro elevato a 25822,84 per agenti o rappresentanti di commercio):
– al 100% per i veicoli che risultano beni strumentali;
– al 70% per i veicoli ad uso promiscuo dati in uso ai dipendenti;
– al 20% per veicoli utilizzati per scopi diversi.

L’IVA sulla macchina acquistata è detraibile al 40% (solo per veicoli totalmente funzionali all’attività è ammessa la detrazione al 100%).

Partita IVA 2018: come scaricare spese telefono e computer

Chiudiamo questa panoramica generale con le voci di spesa relative alla tecnologia: oggi è impensabile lavorare a partita IVA e non disporre di un telefono aziendale e di un pc portatile o fisso. Il titolare di partita IVA 2018 può scaricare l’80% del costo del pc.
La deducibilità di telefonia mobile e fissa (sia apparecchiature che traffico) è dell’80% (la deduzione totale spetta ad imprese di autotrasporto e altre rare eccezioni).

Regime dei minimi e forfettario 2018: quali spese si possono scaricare?

Diverso il discorso per i titolari di partita IVA con regime agevolato.
Chi sceglie il regime forfettario 2018 accetta in pratica di rinunciare alla possibilità di scaricare, fatta esclusione dei contributi previdenziali, a fronte di una tassazione ridotta e agevolata.


Nel regime dei minimi la deducibilità delle spese telefoniche è fissata ad un massimo del 50%.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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