“Ciò che i genitori m’hanno detto d’essere in principio, questo io sono: e nient’altro. E nelle istruzioni dei genitori sono contenute le istruzioni dei genitori dei genitori alla loro volta tramandate di genitore in genitore in un’interminabile catena d’obbedienza“, affermava Italo Calvino.
In effetti ogni genitore finisce, in modo più o meno consapevole, per trasmettere ai propri figli gli insegnamenti ricevuti dai propri avi. Tradizioni che si tramandano di generazione in generazione, andando così a rafforzare quel legame unico che unisce tutte le mamme e i papà ai propri figli.
Tra queste si annovera la difficoltà a reperire il denaro necessario per crescere e mantenere un figlio. Proprio in tale ambito, fortunatamente, giunge in aiuto il governo che ha deciso di mettere in campo delle nuove risorse a favore dei lavoratori autonomi genitori. Ecco di cosa si tratta.
Partita IVA con figli: arrivano le novità che rivoluzionano il lavoro autonomo dei genitori
Importanti novità in arrivo per i genitori che svolgono un lavoro autonomo e in particolare per i titolari di partita Iva forfettaria. Quest’ultimi, ricordiamo, vedono applicare sul reddito imponibile un’imposta sostitutiva del 15%. I ricavi o i compensi non devono superare quota 65 mila euro, altrimenti si esce dal regime in questione. Sono inoltre esclusi dal regime forfettario colo che svolgono la propria attività prevalentemente con gli stessi datori di lavoro.
Non possono essere titolari di partita IVA forfettaria anche i soggetti che in via prevalente o esclusiva effettuano cessione di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi. Con l’arrivo dell’anno 2023, però, giungono finalmente buone notizie per i titolari di partita Iva in regime forfettario. Anche quest’ultimi, infatti, potranno beneficiare dell’assegno unico universale per figli a carico.
Assegno unico universale per figli a carico: chi ne ha diritto
A tal proposito, così come si evince dal sito dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, si ricorda che l’assegno unico:
“è un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili. L’importo spettante varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di ISEE valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età e del numero dei figli nonché di eventuali situazioni di disabilità dei figli. […] Tale misura “riguarda tutte le categorie di lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati), lavoratori autonomi, pensionati, disoccupati, inoccupati ecc. “.