Partita IVA differenze fiscali tra lavoro intellettuale e manuale: cosa sapere prima di aprire una ditta individuale

Sulla partita IVA quali sono le differenze fiscali tra il lavoro intellettuale e quello manuale? Nel fornire la risposta in merito, di conseguenza, ecco cosa c'è da sapere prima di andare poi ad aprire una ditta individuale.
3 anni fa
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Regime forfettario, anche a 100.000 euro (la novità dopo il voto)

Sulla partita IVA quali sono le differenze fiscali tra il lavoro intellettuale e quello manuale? Nel fornire la risposta in merito, di conseguenza, ecco cosa c’è da sapere. Prima di andare poi ad aprire una ditta individuale. E questo perché l’apertura di una partita IVA è sempre correlata al tipo di attività che viene svolta.

Con la conseguenza che ci sono le partita IVA differenze fiscali tra il lavoro intellettuale e quello manuale. Precisamente, tra il lavoro di natura intellettuale che viene svolto da un professionista che apre la posizione con il Fisco.

Ed il lavoro manuale di chi, aprendo la partita IVA, è invece un artigiano oppure un commerciante.

Partita IVA differenze fiscali tra il lavoro intellettuale e quello manuale. Cosa c’è da sapere prima di aprire una ditta individuale

In più, tra le principali partita IVA differenze fiscali, c’è pure quella relativa al tipo di regime scelto o comunque nel quale si rientra. Anche in base ai compensi e/o a ricavi annui. Ovverosia, tra il regime fiscale ordinario e quello cosiddetto forfettario. Rispettando il limite dei 20.000 euro lordi per il costo del lavoro. Ed il limite dei 65.000 euro per i ricavi o per i compensi.

Inoltre, alle partita IVA differenze fiscali tra il lavoro intellettuale e quello manuale si aggiungono pure quelle relative alla previdenza obbligatoria. E questo perché il libero professionista, per andare poi in pensione, versa i contributi previdenziali alla cassa dell’ordine di appartenenza.

Contributi previdenziali professionisti, artigiani e commercianti: dove si versano?

Oppure, se non risulta essere iscritto all’albo, il professionista che svolge attività di lavoro autonomo verserà i contributi previdenziali alla gestione separata dell’INPS. Mentre il titolare di partita IVA che è artigiano o commerciante verserà i contributi previdenziali obbligatori dove? Proprio nella Gestione INPS artigiani e commercianti.

Quindi, le differenze tra il lavoro intellettuale ed il lavoro manuale a partita IVA spaziano da come si versano le tasse ed i contributi.

E passando per il professionista iscritto all’ordine. E per l’artigiano iscritto invece alla camera di commercio.

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