Partita IVA o busta paga dipendente? Con il nuovo forfettario 2019 si guadagna fino al 30% in più

Partita IVA forfettario 2019 e flat tax al 15%: rispetto alla busta paga si recupera fino al 30% di retribuzione
6 anni fa
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Con la nuova flat tax, la partita IVA a regime forfettario 2019 (riservata sempre solo alle persone fisiche) prevede la possibilità di pagare il 15% di tasse per redditi entro i 65 mila euro. La nuova corsia preferenziale si apre in automatico per chi è già nel forfettario, senza bisogno di fare una nuova domanda.

Forfettario 2019 o contratto dipendente: cosa conviene?

Si hanno scritto diversi utenti chiedendoci consigli sulla proposta di aprire una partita IVA nel 2019. Con la nuova tassazione al 15%, la strada del lavoro autonomo potrebbe spaventare meno.

Oltre all’aumento del reddito massimo e alla flat tax, sono stati eliminati anche i paletti per gli investimenti in beni strumentali o per retribuzione di collaboratori.

E, seguendo le proiezioni di Eutekne.info le partite Iva agevolate, con la nuova flat tax, guadagneranno oltre il 30% in più rispetto ad un lavoratore dipendente.
A parità di retribuzione lorda, aumenta il gap tra lo stipendio netto di un autonomo (si legge nella relazione il nuovo regime è «estremamente conveniente per tutti coloro che dichiarano una retribuzione compresa tra 35 mila e 80 mila euro») e quello di un lavoratore dipendente. La differenza la fa proprio quante tasse si pagano sulla retribuzione nell’uno e nell’altro caso.

Dunque, se fossero confermate le stime Eutekne, chi fattura a partita IVA forfettaria a fine mese porterà a casa fino al 30% della retribuzione in più rispetto a chi ha un contratto subordinato. La percentuale massima si riferisce alla fascia intermedia dai 35 mila agli 80 mila ma risparmi si riscontrano, sebbene più contenuti, anche per chi è sotto la soglia dei 35 mila. Nel caso di una retribuzione lorda annua di 20 mila euro, per esempio, un autonomo guadagnerebbe il 9,75% in più rispetto ad un dipendente mentre a 30 mila il risparmio salirebbe al 19,35%.

Anche in virtù di questa maggiore convenienza però, ci saranno alcuni limiti volti ad evitare false partite IVA: non potrà aderire al regime semplificato chi svolge attività autonoma o d’impresa nei confronti del proprio datore di lavoro o di un soggetto ad esso riconducibile, anche in modo indiretto.

Ad esempio, un contribuente con un reddito di 35 mila euro potrà rientrare nel regime a forfait a condizione di non ricavare la maggior parte dei proventi del proprio secondo lavoro dallo stesso datore presso il quale risulta assunto (o da una sua controllata).

Leggi anche:

Stipendio netto 2 mila euro: come prenderlo se si lavora a partita IVA

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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