In arrivo per le partite IVA, nuove lettere dall’Agenzia delle Entrate. L’invito è quello di regolarizzare la propria posizione in merito alla mancata presentazione della Dichiarazione IVA 2022 (anno d’imposta 2021).
Il contribuente ha due strade percorribili:
- richiedere informazioni ovvero segnalare all’Amministrazione eventuali elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti. Ciò può farsi con le modalità indicate nella comunicazione medesima
- regolarizzare la propria posizione entro il termine indicato nella lettera, pagando una sanzione ridotta.
Andiamo con ordine.
Dichiarazione IVA 2022, termine di presentazione (ordinario)
La Dichiarazione IVA 2022 era da presentarsi entro il 30 aprile 2022.
Per chi avesse saltato la scadenza del 2 maggio senza inviare il modello dichiarativo, non si è aperta ancora la strada dell’omissione. Si avranno, infatti, ulteriori 90 giorni di tempo prima che scattino le sanzioni pensati.
Secondo la vigente normativa, non si considera ancora omessa, bensì tardiva (e quindi validamente presentata) la Dichiarazione IVA inviata oltre il termine ordinario di scadenza ma entro i 90 giorni successivi.
Viene a configurarsi, invece, omissione laddove l’invio non sia effettuato né entro il termine ordinario e nemmeno entro i successivi 90 giorni.
La sanzione per il Modello IVA tardivo
Pertanto, con riferimento alla Dichiarazione IVA 2022, è
- tardiva, quella non presentata entro il 2 maggio 2022, ma entro i successivi 90 giorni
- omessa, quella non presentata entro il 2 maggio 2022 e nemmeno entro i successivi 90 giorni.
In caso di Modello IVA 2022 “tardivo” è necessario versare una sanzione pari a 25 euro (1/10 di 250 euro) con codice tributo 8911. Sarà altresì necessario, versare (con ravvedimento) l’eventuale omesso versamento dell’imposta che ne scaturisce.
La lettera dell’Agenzia Entrate
Le comunicazioni che l’Agenzia Entrate sta inviando ai contribuenti titolari di partita IVA, contiene proprio l’invito a regolarizzare la posizione entro i predetti 90 giorni.
Tale comunicazione è trasmessa via PEC.
Lasciando passare i 90 giorni senza provvedere all’invio del Modello IVA 2022, scatta il reato fiscale dell’omissione dichiarativa e NON si potrà più beneficiare della sanzione ridotta di 25 euro.
In questo caso, bisognerà dovrà attendere che l’Agenzia delle Entrate irroghi la sanzione piena, ossia quella che va dal 120% al 240% dell’imposta dovuta (con una sanzione minima di a 250 euro) oppure da 250 a 1.000 euro se non sono dovute imposte.
Se, tuttavia, il contribuente presenta la Dichiarazione IVA 2022 entro il 30 aprile 2023 (ossia entro il termine per la dichiarazione del periodo d’imposta successivo) la sanzione va dal 60% al 120% delle imposte dovute, con un minimo di euro 200,00 oppure da euro 150,00 a euro 500,00 se non sono dovute imposte.
Sarà, in ogni caso, possibile ravvedere solo l’eventuale omesso o insufficiente versamento dell’imposta che deriva dallo stesso Modello IVA 2022 omesso.