“Il tempo non ha divisioni per segnare il suo passaggio, non c’è mai una tempesta di tuoni o squilli di trombe per annunciare l’inizio di un nuovo mese o anno. Anche quando inizia un nuovo secolo siamo solo noi mortali che suoniamo le campane e spariamo a salve“, affermava Thomas Mann. Con l’arrivo del 2023, in effetti, siamo pronti a dover fare i conti con tutta una serie di adempimenti le cui scadenze sono determinate da altre persone, ovvero il Governo.
Lo sanno bene i titolari di partita Iva che ogni giorno devono gestire la contabilità della propria attività, onde evitare di dover fare i conti con spiacevoli sorprese. Diversi gli aspetti da prendere in considerazione, così come gli obblighi di legge a cui prestare attenzione. In molti, infatti, sono obbligati a fare la fattura elettronica, mentre altri no. Ma di chi si tratta? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da aspettarsi.
Ci sono ancora partite IVA che possono non fare la fattura elettronica?
Dal 1° gennaio 2019 vi è l’obbligo di emettere la fattura elettronica in caso di cessione di beni e servizi, sia per operazioni effettuate tra due operatori Iva che in caso di cessione da un operatore Iva verso un consumatore finale. A partire dal 1° luglio 2022, inoltre, la maggior parte dei contribuenti in regime forfettario è dovuta passare dalla fattura cartacea a quella elettronica. Ma accadrà nel corso dell’anno appena iniziato? Vi sono ancora dei titolari di partita Iva che possono non fare la fattura elettronica?
Ebbene sì, la risposta è affermativa. Vi sono dei soggetti che nel 2023 non dovranno fare obbligatoriamente la fattura elettronica anche se nel 2022 hanno superato quota 25 mila euro di ricavi. Ma come è possibile? Ebbene, come si evince dalla Faq numero 150 dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata lo scorso 22 dicembre 2022:
“l’obbligo di fatturazione elettronica per i soggetti precedentemente esclusi “si applica a partire dal 1° luglio 2022 per i soggetti che nell’anno precedente abbiano conseguito ricavi ovvero percepito compensi, ragguagliati ad anno, superiori a euro 25.000, e a partire dal 1° gennaio 2024 per i restanti soggetti”. Pertanto, come precisato anche dalla circolare 26/E del 2022, solo per i contribuenti che nell’anno 2021 hanno conseguito ricavi o compensi, ragguagliati ad anno, superiori a 25.000 è entrato in vigore dal 1° luglio 2022 l’obbligo di fatturazione elettronica. Per tutti gli altri soggetti forfettari l’obbligo decorrerà dal 1° gennaio 2024, indipendentemente dai ricavi/compensi conseguiti nel 2022″.
Questo quindi vuol dire che per il 2023 non è previsto alcun obbligo per i soggetti precedentemente esclusi, anche nel caso in cui abbiano registrato nel 2022 un reddito superiore a 25 mila euro.