Pasqua, 25 aprile e primo maggio: come viene calcolato il Super ponte in busta paga? Come canta Claudio Baglioni con il brano Avrai: “Avrai parole nuove da cercare quando viene sera e cento ponti da passare e far suonare la ringhiera. La prima sigaretta che ti fuma in bocca un po’ di tosse, Natale di agrifoglio e candeline rosse”.
Tanti sono i ponti che ci ritroviamo a passare nel corso della nostra esistenza, sia materialmente con la nostra macchina che metaforicamente grazie ai giorni di ferie.
Proprio come un ponte collega due zone diverse, allo stesso modo è possibile sfruttare qualche giorno a proprio vantaggio per collegare due festività.
Lo sanno bene le tante persone che hanno deciso di prendere alcuni giorni di ferie in concomitanza delle imminenti festività e poter così fare un lungo ponte, nel corso del quale rilassarsi e poter un po’ staccare la spina dalla routine della vita quotidiana.
Pasqua, 25 aprile e primo maggio: come viene calcolato il Super ponte in busta paga
Ma come viene calcolato il super ponte del 2025 in busta paga? Partiamo da Pasqua e Pasquetta che quest’anno cadono rispettivamente il 20 e il 21 aprile. Ebbene, in linea generale è possibile affermare che Pasqua non è riconosciuta come giorno festivo. Cadendo ogni anno di domenica, infatti, la maggior parte dei contratti collettivi nazionali non riconosce una retribuzione aggiuntiva.
Non mancano comunque le eccezioni. Vi sono infatti del CCNL che considerano Pasqua una festività, consentendo di beneficiare di una compensazione aggiuntiva in busta paga.
Ma non solo, alcuni contratti collettivi prevedono che tale giornata sia compensata con un giorno di riposo in un altro momento dell’anno. Tali disposizioni, è bene sottolineare, differiscono da un contratto all’altro e in base alla categoria professionale.
Si invita pertanto a consultare il contratto collettivo del settore di riferimento per ottenere maggiori informazioni in merito.
Retribuzione aggiuntiva per chi lavora i giorni festivi
Discorso diverso per la Pasquetta, ovvero il Lunedì dell’Angelo, che è considerata una festività anche sotto il profilo lavorativo. Pasquetta, quindi, è trattata allo stesso modo di altre festività infrasettimanali, quali ad esempio il Natale e il Capodanno. Ne consegue che se il lavoratore riposa sarà comunque pagato. Se, invece, dovesse lavorare, si vedrà riconoscere una retribuzione maggiorata.
Una situazione, quest’ultima, che si verifica in diversi settori, come la sanità, il turismo e la ristorazione. In tutti questi casi lavorare il giorno di Pasquetta permette di beneficiare di una maggiorazione in busta paga, che differisce a seconda del CCNL.
Generalmente la retribuzione per una festività lavorata può aumentare fino al 30-50% rispetto alla paga oraria ordinaria. Stesso discorso per il 25 aprile e il 1° maggio che sono trattate allo stesso modo della Pasquetta.
Teoricamente, quindi, ogni lavoratore può non lavorare il prossimo 1° maggio dato che si tratta di un giorno festivo. Il tutto senza temere di perdere il posto e vedendosi riconoscere regolarmente la giornata. A seconda che si lavori o meno in questi giorni, quindi, la busta paga potrebbe restare invariata oppure risultare più alta del solito.
In ogni caso il super ponte da Pasqua al 1° maggio porta con sé soltanto buone notizie dal punto di vista economico. Al fine di evitare di incorrere in spiacevoli sorprese, comunque, si invita a controllare che non vi siano accordi diversi nel contratto individuale di lavoro.