Passaporto italiano, perché è tra i più cari d’Europa e come ridurre il costo?

Il passaporto italiano è tra i più cari d'Europa. Il quadruplo della Spagna e il doppio della Germania. Il modo per ridurre il costo ci sarebbe.
11 mesi fa
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passaporto italiano

Il nostro è un paese che è soffocato dalla burocrazia, e fa ancora fatica a passare definitivamente alla digitalizzazione. Il passaporto italiano soffre di questi problemi ed è per questo motivo che risulta essere tra i più costosi d’Europa. Addirittura il quadruplo di quanto costa in Spagna. I costi sono enormi anche se paragonato alla Germania, dove costa la metà.

Costi davvero eccessivi

Quanto costa rinnovare o fare da zero il passaporto italiano? Il prezzo è presto detto: ben 116 euro. Si tratta di una cifra enorme se paragonata ad altri grandi paesi del vecchio continente.

Certo, bisogna ammettere che è anche tra i più validi, visto che con esso è possibile accedere a ben 189 paesi senza avere bisogno anche del visto. In Olanda costa circa 77 euro, mentre in Inghilterra si paga 82,50 euro. Anche la Francia è più economica di noi, costa infatti 86 euro. Come detto, in Germania costa circa la metà, 60 euro, mentre in Spagna arriva a costare addirittura 30 euro soltanto. E questo a parità di tempo massimo, ossia 10 anni. Anche per i passaporti brevi comunque il nostro paese risulta tra i più costosi. Fa peggio di noi solo il Portogallo, dove costa 60 euro ma ha validità di soli 5 anni, quindi per un decennio intero viene a costare 120 euro, 4 euro in più dell’Italia.

Per quanto riguarda quelli brevi, come dicevamo, nessuno sconto anche in questo senso. Per i minori infatti il passaporto dura di meno, 3 anni fino ai 3 anni di età, 5 anni dai 3 ai 17 anni, ma il prezzo è uguale a quello per gli adulti. Se confrontiamo i costi annui con quelli dei principali Paesi europei in cui la validità è di 5 anni, il nostro passaporto è il più caro: 23,20 euro contro i 3,40 della Francia e i 6 della Spagna. Come mai questa disparità rispetto agli altri paesi? A quanto pare la motivazione potrebbe essere tutta racchiusa nel breve incipit di questo articolo, ossia l’eccessiva burocrazia e la mancanza di trasformazione digitale.

Passaporto italiano, come ridurre i costi?

Si fa un gran parlare di risparmio, ma allo stesso tempo su molte cose non si prendono seri provvedimenti per risparmiare. Non ci resta che affidarci a vademecum e guide per risparmiare, con l’intento di riuscire ad escogitare trucchetti per far fronte alla crisi che stiamo vivendo e fronteggiare il carovita stringendo la cinghia. Eppure, il sistema per risparmiare ci sarebbe. Innanzitutto, il costo dovrebbe essere diminuito per i minori, visto che per loro la durata è nettamente inferiore rispetto a quella per gli adulti. A questo va considerato poi che la macchina burocratica ci mette del suo. A volte si attende mesi per avere il passaporto, e come se non bastasse bisogna pagare dopo lunghe file alle Poste.

42,50 euro vanno versate al ministero dell’Economia e delle Finanze esclusivamente con bollettino postale, mentre il contrassegno amministrativo di 73,50 euro si compra dal tabaccaio. Possibile che nell’era della digitalizzazione si debbano utilizzare ancora questi sistemi obsoleti. Recarsi fisicamente in questi luoghi non solo è scomodo, ma è anche una grande perdita di tempo. Ormai tutte le grandi aziende offrono pagamenti online, ed è incredibile che la pratica per il passaporto italiano necessiti invece di tutta questa procedura antiquata. Oltre a ridurre i tempi, la digitalizzazione potrebbe farci risparmiare anche qualche soldino. Cosa che non sarebbe affatto sgradita.

I punti chiave…

  • il passaporto italiano è tra i più costosi d’Europa, costa ben 116 euro all’anno;
  • in Spagna costa solo 30 euro, in Germania solo 60 euro;
  • anche i minori pagano 116 euro da noi, nonostante abbia una durata di molto inferiore a quello degli adulti.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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