Le patatine tanto amate da grandi e piccini sono potenzialmente tossiche, contengono al loro interno una sostanza chiamata acrilammide.
L’Agi riporta la notizia che le patatine in busta contengono al loro interno una sostanza che si forma in seguito alle alte temperature e che si sviluppa durante i processi di frittura, di cottura al forno o alla griglia, come “conseguenza di specifiche reazioni chimiche che coinvolgono gli zuccheri e gli amminoacidi”.
La nota dell’Agi spiega che queste reazioni avvengono: “all’interno delle complesse ed ancora in parte poco conosciute reazioni di Maillard”. Sia l’acrilammide che il suo prodotto metabolico principale, cioè la glacidammide, possono avere carattere neurotossico, genotossico e cancerogeno”.
In un recente studio l’Abr (American Board of Radiology), ha analizzato i pacchetti di patatine fritte confezionate a base di patate vendute nella GDO e il 50% delle marche presenta concentrazioni della sostanza superiori ai valori consigliati dalle linee guida europee.
“Sebbene sull’acrilammide la normativa dell’UE e nazionale, stranamente, non impone dei valori limite ben definiti – si legge nello studio – si rammenta che esistono delle linee guida dell’EFSA che indicano dei parametri ben chiari da rispettare e che quindi sarebbe consigliato non superare (1000 mcg/Kg)”. I dati riscontrati “evidenziano un chiaro superamento dei valori rispetto a quanto raccomandato“.
Tra le marche di patatine in busta analizzate, sono state trovate concentrazioni superiori ai valori consigliati in: le Crocchias classiche terranica e le Carrefour classiche.
In linea con i consigli: le Lays classiche senza glutine, Patasnack classica senza glutine e San Carlo 1936.
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