Patrimoniale in arrivo a giugno ed è solo una parte. Fra acconto Imu, versamenti Irpef, Tari e imposte sui depositi di titoli, lo Stato tirerà su circa 40 miliardi di euro a giugno.
E dire che c’è ancora chi scrive che ci sarà un’altra patrimoniale per gli italiani. Evidentemente chi ne parla non ha idea di quanti soldi lo Stato sta rapinando ogni anno agli italiani in maniera costante al punto che qualcuno ha definito le tasse sulla casa e sui risparmi una patrimoniale ricorrente.
La patrimoniale Imu vale 20 miliardi all’anno
Entro il 16 giugno dovrà essere pagato la prima rata, cioè la metà, della nuova Imu (Imu + Tasi) che vale più di 10 miliardi di euro e coinvolgerà tutti i proprietari di seconde case, ad eccezione di coloro che sono stati esentati a causa del coronavirus. Un salasso che – secondo uno studio della Uil – vale mediamente 1.070 euro a famiglia per una casa al mare o in montagna con punte di 2.000 euro nelle grandi città come Milano, Roma o Venezia. Per le case di lusso (ville, attici, ecc.), invece, la cifra tocca mediamente i 2.600 euro con picchi da 6 mila euro nelle grandi città. La seconda rata dovrà essere pagata entro il 16 dicembre e vale altrettanti miliardi di euro che lo Stato incasserà. Esentati dal versamento della prima rata dell’imposta sono: immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonché immobili degli stabilimenti termali; alberghi e pensioni (rientranti nella categoria catastale D/2) e immobili degli agriturismo, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi. L’esonero dal versamento è tuttavia previsto a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività esercitate nei predetti immobili.
30 miliardi di euro da Irpef, Ires, Iva, Tari e imposte su azioni e bond
L’imu vale circa un quarto di tutta la patrimoniale del 2020, il resto arriverà dai versamenti Irpef, Iva, Tari e imposte sui depositi in banca. Per Irpef e Ires i versamenti del saldo 2019 e dell’acconto 2020 dovranno essere effettuati entro il 30 giugno. Novità introdotta con il decreto legge liquidità è il metodo di calcolo ‘previsionale’ per la quota relativa agli acconti, che consentirà di versare l’imposta in base alla ‘stima’ del giro d’affari per l’anno in corso (mentre normalmente l’importo viene fissato in base all’andamento dell’anno precedente). C’è poi il versamento dell’Iva, entro il 16 giugno, per la quale non è stata disposta nessuna proroga, mentre per il pagamento della Tari, ogni Comune ha disposto una scadenza dilazionata di qualche mese, anche se la maggior parte di essi ha previsto il versamento dell’acconto entro giugno. Infine ci sarà l’addebito dell’Imposta sul deposito titoli in banca: sugli asset detenuti (azioni, obbligazioni, fondi, titoli di Stato, ecc.) verrà applicata una tagliola pari allo 0,01% del controvalore di mercato al 30 giugno (0,02% su base annuale) per chi ha rendicontazione semestrale.
Il governo non alzerà le tasse
Viene, a questo punto, spontaneo domandarsi se chi continua a parlare di nuova tassa patrimoniale sia ben informato su cosa sta già accadendo da anni in Italia. Alcuni organi di stampa, infatti, continuano a ripetere che per sostenere le manovre economiche espansive anti coronavirus, il governo dovrà mettere ancor di più mano nelle tasche degli italiani, non avendo compreso che da Bruxelles sono in arrivo cospicui aiuti agli Stati più colpiti dalla pandemia. Così, “finché ci sarà questo governo, e in particolare il M5s al governo, non ci sarà nessuna patrimoniale“. Lo dice Luigi Di Maio su La7 insistendo sull’abbassamento delle tasse “perché dobbiamo imparare la lezione della vecchia crisi: dobbiamo tagliare le tasse per permettere a famiglie e imprese di fare investimenti“, anche con l’aiuto dei fondi Ue.