Paura Redditometro: il Fisco fa tremare i contribuenti!

E' in via di approvazione il Redditometro 2021 che, a quanto pare, sarà operativo dal prossimo luglio. Dopo uno stop di 3 anni, l'Agenzia delle Entrate riattiva uno strumento di lotta agli evasori.
3 anni fa
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E’ in via di approvazione il Redditometro che, a quanto pare, sarà operativo dal prossimo luglio. Dopo uno stop di 3 anni, l’Agenzia delle Entrate riattiva uno strumento di lotta agli evasori. L’obiettivo è accertare il reddito del contribuente in base al volume di spesa. Per alcuni, si tratta di un meccanismo che lede la privacy.

Con il vaglio dei conti correnti da parte del Fisco, il Redditometro ha la funzione di scansire le spese (mutui, telefonia, bollette, ecc.) intervenendo quando si riscontri uno scostamento di spesa del 20%.

Ci vuole ancora tempo prima che il Ministero dell’Economia emani il decreto attuativo.

Lo schema del Redditometro è in fase di definizione e discussione da parte del dipartimento delle Finanze del MEF e delle categorie interessate. Entreranno in gioco anche le informazioni messe a disposizione dall’ISTAT come statistiche sulle spese alimentari, abbigliamento, 55 tipologie di nuclei familiari.

L’Agenzia delle Entrate riavvia il Redditometro: voci di spesa da tenere d’occhio

Lo scopo del decreto in fase di definizione è accertare l’effettiva capacità contributiva dei cittadini verificando con maggiore precisione la veridicità del reddito dichiarato anche in base ad alcuni fattori (area geografica, tipo e grandezza dei nuclei familiari).

Il controllo scatterebbe qualora si riscontri uno scarto del 20% tra reddito dichiarato e quanto ricostruito dal Fisco.

Il Governo Draghi dovrebbe produrre un’analisi entro metà luglio 2021.

Le voci di spesa prese in esame dal Fisco sono numerose, tra cui:

– i consumi domestici (spese telefonia, gas, luce, acquisto cellulari), informazioni già in possesso dell’anagrafe tributaria;

– acqua, spese condominiali, manutenzione della casa, prodotti per la cura personale, mezzi pubblici, cibi e bevande, assicurazioni auto;

– visite e spese mediche, spese domestiche e badanti, mutui, canoni di locazione;

– spese per opere e antiquariato;

– Rc auto, moto, camper e relativi bolli;

– informazioni legate ad alcuni tipi di bonus come acquisto arredi ed elettrodomestici.

L’Agenzia delle Entrate valuterà anche la capacità di risparmio per la parte di reddito non utilizzato per consumi ed investimenti. Sotto la lente di ingrandimento del Fisco anche l’aumento del patrimonio tramite l’acquisto di macchine e case, polizze assicurative, titoli azionari, fondi, obbligazioni.

I contribuenti, dal canto loro, potranno fornire prove contrarie per dimostrare in che modo sono in grado di sostenere maggiori spese a fronte di entrate insufficienti.

Il Redditometro non convince l’UNC

Il ritorno del Redditometro non convince l’UNC (Unione Nazionale Consumatori).

A suo parere, lo scostamento al 20% risulta un sistema troppo penalizzante.

Non ritiene plausibile che uno scostamento del 20% ISTAT basti per destare sospetto ed avviare accertamenti del Fisco.

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