Pausa pranzo è necessaria al lavoratore per recuperare le energie psico – fisiche, per consumare il pranzo e per staccare anche se per poco da mansioni monotone e ripetitive. Mi è stata posta la seguente domanda: Buongiorno, vado a lavoro senza auto e nella pausa pranzo sono costretta a restare in ufficio, mentre i miei colleghi tornano alle loro abitazioni. Infondo, perdo un’ora e comunque resto in ufficio, alla fine comunque lavoro, rispondo a telefono ecc. La mia domanda è questa: è possibile rinunciare alla pausa pranzo, e recuperarla sull’orario di lavoro, questo mi permetterebbe di ritornare prima a casa ed evitare di stare in ufficio un’ora senza far niente. La ringrazio e attendo una sua risposta.
Rinunciare alla pausa pranzo, è possibile?
Alla pausa pranzo non si può rinunciare.
È possibile chiedere una riduzione al datore di lavoro, per legge può essere ridotta fino a un massimo di trenta minuti, questo andrà ad incidere sull’orario di lavoro permettendole di uscire prima. La pausa pranzo è regolata dal D.lgs. numero 66/2003 all’articolo 8, che specifica che se l’orario di lavoro supera le sei ore lavorative, deve poter beneficiare di una pausa. I CCNL di settore regolano tempo e modalità, al fine del recuperare le energie psico-fisiche e consumare il pranzo.
Inoltre, al lavoratore, la disciplina collettiva, prevede anche un intervallo chiamata genericamente “pausa caffè”, di durata non inferiore a dieci minuti, al giorno.
In riferimento alla riduzione della pausa pranzo, il datore di lavoro può non accettarla per organizzazione aziendale.