PEC amministratori: nuovo obbligo, chiarimenti del Ministero e scadenze da rispettare

La nuova normativa impone agli amministratori di società l’obbligo di registrare un indirizzo PEC personale nel Registro delle Imprese
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pec amministratori
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Con la Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024), si è stabilito un nuovo obbligo per tutti gli amministratori di società: l’iscrizione di un indirizzo PEC personale nel Registro delle Imprese.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), con la Nota n. 43836 del 12 marzo 2025, ha chiarito i dettagli di questa disposizione, che si applica anche alle società costituite prima del 1° gennaio 2025. Per tali soggetti, il termine ultimo per adempiere all’obbligo è fissato al 30 giugno 2025.

PEC amministratori: ambito di applicazione e soggetti coinvolti

L’obbligo di iscrizione della PEC amministratori (da non confondere con il domicilio digitale speciale) interessa tutti coloro che, all’interno di una società, esercitano funzioni di gestione e organizzazione aziendale.

Tra questi rientrano non solo gli amministratori ordinari, ma anche i liquidatori, siano essi nominati dai soci nell’ambito di una liquidazione volontaria o designati dal tribunale nel contesto di una procedura giudiziale.

Le categorie societarie coinvolte includono:

  • società di capitali e di persone, ad eccezione delle società semplici (salvo il caso in cui operino nel settore agricolo);
  • consorzi e società consortili;
  • reti di imprese con personalità giuridica che svolgano attività commerciali nei confronti di terzi.

Come fare la comunicazione della PEC

Una delle specifiche più rilevanti riguarda l’obbligo di fornire una PEC distinta per ciascun amministratore. La normativa vieta espressamente l’uso della PEC della società per comunicare quella degli amministratori, in quanto lo scopo è quello di garantire ai terzi un canale di comunicazione diretto con ciascun soggetto responsabile della gestione aziendale.

Tuttavia, se un amministratore ricopre lo stesso ruolo in più società, ha la facoltà di utilizzare il medesimo indirizzo PEC per tutte le realtà in cui opera.

Questo aspetto permette una maggiore semplificazione per chi gestisce più incarichi contemporaneamente.

Un ulteriore elemento di rilievo è che la comunicazione e l’aggiornamento degli indirizzi PEC degli amministratori non comportano oneri di imposta di bollo o diritti di segreteria, rendendo l’adempimento più agevole sotto il profilo economico.

Sanzioni per il mancato adempimento

Il mancato rispetto dell’obbligo di comunicazione della PEC amministratori al Registro Imprese comporta conseguenze rilevanti. Se l’amministratore non provvede alla registrazione entro i termini previsti, il Registro delle Imprese può sospendere la domanda di iscrizione o di rinnovo della posizione amministrativa. In caso di mancata regolarizzazione entro 30 giorni, la richiesta viene rigettata, con il rischio di conseguenze sulla continuità della carica ricoperta.

Inoltre, rimane applicabile la sanzione amministrativa prevista dall’art. 2630 del Codice Civile per l’omessa comunicazione obbligatoria nei termini prescritti. Le multe possono variare da un minimo di 103 euro a un massimo di 1.032 euro, aumentando ulteriormente l’impatto economico della mancata conformità.

Obbligo PEC amministratori: obiettivo della normativa

Questa nuova misura si inserisce in un quadro normativo che mira a garantire una maggiore trasparenza nella gestione societaria e ad agevolare le comunicazioni tra amministratori, imprese e terzi. L’adozione di un indirizzo PEC personale per ciascun amministratore permette di ridurre le difficoltà di reperimento e semplificare la trasmissione di informazioni ufficiali.

Dal punto di vista pratico, le società devono assicurarsi di raccogliere tempestivamente gli indirizzi PEC dei propri amministratori e di trasmetterli al Registro delle Imprese entro la scadenza prevista. Un’adeguata pianificazione e la verifica della correttezza dei dati comunicati possono evitare problemi burocratici e sanzioni economiche.

In definitiva, il rispetto dell’obbligo di iscrizione della PEC amministratori non solo consente di evitare sanzioni e complicazioni amministrative, ma contribuisce anche a un miglioramento complessivo del sistema di comunicazione tra imprese e stakeholder.

Riassumendo

  • Obbligo PEC amministratori – Ogni amministratore deve registrare una PEC personale nel Registro delle Imprese.
  • Soggetti coinvolti – La norma riguarda amministratori, liquidatori e reti d’impresa con personalità giuridica.
  • Scadenza per l’adempimento – Le società esistenti devono adeguarsi entro il 30 giugno 2025.
  • Regole di comunicazione – Non si può usare la PEC della società; ogni amministratore deve avere la propria.
  • Sanzioni per inadempienza – Rischio di sospensione dell’iscrizione e multe da 103 a 1.032 euro.
  • Obiettivi della norma – Aumentare la trasparenza e migliorare la comunicazione tra amministratori, imprese e terzi.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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