Il sistema pensionamenti italiano sta assistendo a una significativa trasformazione con l’introduzione di nuove forme di uscita anticipata dal mondo lavorativo e l’effetto decadente di misure come Quota 100 e Quota 102, sostituite da Quota 103. Ancora lontana, comunque, la riforma pensione.
Modifiche che stanno influenzando notevolmente le decisioni di pensionamento, soprattutto tra i lavoratori del settore pubblico. L’INPS ha reso noti alcuni dati per il primo trimestre 2024. Registrato un netto calo delle nuove pensioni liquidate, con una riduzione del 16,16% rispetto allo stesso periodo del 2023, per un totale di 187.223.
L’importo medio di quelle erogate nei primi mesi del 2024 è stato di 1.225 euro, mostrando una notevole variabilità tra le diverse categorie. Gli assegni di vecchiaia si sono attestati in media a 888 euro, mentre le pensioni anticipate, che generalmente beneficiano di un maggior numero di contributi versati, hanno raggiunto una media di 2.017 euro.
Opzione donna: domande in calo
Uno degli aspetti più preoccupanti emersi dall’analisi è il persistente divario di genere nelle pensioni. Le donne, infatti, ricevono in media assegni mensili inferiori del 32% rispetto agli uomini, con un importo medio di 999 euro contro 1.473 euro. Questa disparità riflette le differenze salariali e di carriera che caratterizzano ancora il mercato del lavoro italiano.
L’introduzione di Quota 103 ha portato a restrizioni più severe nell’accesso alle pensioni anticipate, come dimostra il drastico calo dei pensionamenti attraverso Opzione Donna. Se nel 2023 i pensionamenti attraverso questa opzione erano stati 11.514, nei primi mesi del 2024 sono crollati a soli 1.276. Queste cifre suggeriscono che le nuove normative stanno avendo un impatto considerevole sulle decisioni di pensionamento dei lavoratori.
La distribuzione mostra differenze significative tra settori e categorie. I lavoratori dipendenti del settore privato hanno ricevuto 86.031 nuove pensioni con un importo medio di 1.446 euro, mentre i lavoratori autonomi, inclusi coltivatori diretti, artigiani e commercianti, hanno percepito assegni mensili con un importo medio di soli 867 euro.
Pensionamenti in calo: prospettive future
Permettendoci qualche considerazione finale, il monitoraggio dei pensionamenti evidenzia un panorama in trasformazione, con un rallentamento generale dell’accesso al pensionamento, soprattutto nel settore pubblico, e un’età media di accesso all’uscita anticipata dal mondo del lavoro che si è elevata a 61,8 anni. Le nuove regolamentazioni stanno indubbiamente modellando il futuro del sistema pensionistico italiano, con implicazioni profonde sia per i lavoratori attuali che per le generazioni future.
L’analisi dettagliata dell’INPS sottolinea la necessità di un continuo monitoraggio e potenziale revisione delle politiche pensionistiche, per garantire equità e sostenibilità nel lungo termine. Le sfide legate al divario di genere e alle disparità settoriali richiedono particolare attenzione per creare un sistema più inclusivo e rappresentativo della diversità lavorativa del paese.
Riassumendo…
- l’INPS ha reso noto i dati sul pensionamento con riferimento al primo trimestre 2024
- c’è un drastico calo di Opzione Donna
- i lavoratori dipendenti del settore privato hanno ricevuto 86.031 nuove pensioni
- persiste il divario di genere (uomo e donna)