Sono un dipendente di ruolo del municipio di RACALMUTO (AG). Lavoro in questo Ente locale come dipendente dal 29/12/1989 in modo continuativo. Ho già fatto una ricongiunzione di contributi con ex INPDAP di 14 anni e 21 giorni di contributi avendo prestato lavori presso una società come dipendente. Mi sono reso conto di avere già maturato: 43 anni di contributi e 3 mesi. Sono nato il 31 aprile del 1956 ( ho 62 anni di età, fra due mesi 63 anni). Il sindaco può obbligati anche andare già in pensione o posso ancora lavorare visto che ho queste caratteristiche in atto. Può farmi sapere in merito, grazie.
Pensione d’ufficio a 62 anni, quando?
Con l’approvazione del DL 101 del 2013 le regole per la risoluzione unilaterale dei rapporti di lavoro da parte delle PA sono profondamenti cambiati.
A 62 anni, per i dipendenti che hanno raggiunto la massima anzianità contributiva (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne) il collocamento a riposo d’ufficio da parte delle pubbliche amministrazioni è una risoluzione facoltativa e non obbligatoria, e deve essere motivata da esigenze organizzative e da criteri di scelta adottati (sempre con un preavviso di sei mesi).
Collocamento a riposo obbligatorio
Le pubbliche amministrazioni, invece, sono obbligate a collocare a riposo d’ufficio il personale che abbia compiuto i 65 anni ( limite ordinamentale per la permanenza in servizio) il personale che ha raggiunto qualsiasi diritto alla pensione. In tale condizione si trovano coloro che hanno raggiunto i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata e coloro che hanno raggiunto la vecchia quota 96 nel 2011.
In conclusione
Nel suo caso, quindi, avendo più di 62 anni, la sua amministrazione potrebbe collocarla a riposo d’ufficio motivandone la scelta, altrimenti il riposo d’ufficio scatterà al compimento dei 65 anni.