Stranieri e tasse: versano i contributi ma non avranno la pensione
E se i pensionati italiani che si trasferiscono all’estero sono “colpevoli” secondo Boeri di riscuotere la pensione (che è un loro pieno diritto!) e di spenderla fuori dal nostro Paese, l’altra faccia della medaglia è rappresentata dagli stranieri che lavorano in Italia. Gli immigrati spesso pagano regolarmente le tasse e versano i contributi ma non si fermano a lungo per riscuotere la pensione. Per la vecchiaia preferiscono, quando possibile, tornare in patria oppure, dopo qualche anno in Italia, cercano un Paese che possa offrirgli maggiori possibilità.
Spesso la propaganda razzista ignora, o finge di ignorare, questo aspetto ma, stando alle stime dell’Inps, il “regalo” che questi lavoratori stranieri fanno alle casse dell’Erario è piuttosto consistente. Più nello specifico sono 198.430 (il 21% del totale) gli stranieri nati prima del 1949, con contribuzione Inps, che, pur avendo versato contributi per oltre 3 miliardi di euro, non hanno ad oggi ricevuto assegni previdenziali né rimborso della decontribuzione. E nel frattempo sono altri 4,2 milioni circa gli immigrati che hanno aperto posizioni contributive ma non hanno ancora maturato i requisiti di vecchiaia. Boeri ha spiegato che, negli ultimi anni, i versamenti di contributi degli stranieri si aggirano tra i 7 e gli 8 miliardi: anche considerando che “solo il 5% (rispetto al 21% riscontrato sui nati ante 1949) di questi contributi non desse luogo a prestazioni, si avrebbe un flusso di ree riding annuale di circa 375 milioni di euro”. La proposta del Presidente dell’Inps è quella di utilizzare queste entrate non tradotte in prestazioni per politiche di integrazione degli immigrati.
Quante tasse pagano gli stranieri in Italia?