Pensionati, chi deve restituire il bonus bollette del 2022

L’INPS ha concluso le verifiche sul bonus bollette del 2022, avviando azione di restituzione delle somme indebitamente percepite
3 minuti fa
2 minuti di lettura
pensionati bonus
Foto © Pixabay

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha recentemente concluso un’importante attività di controllo riguardante le indennità una tantum erogate in via provvisoria nel 2022. Parliamo del bonus bollette.

Queste verifiche si sono svolte nel mese di dicembre 2024 e hanno riguardato i benefici concessi ai titolari di prestazioni pensionistiche e assistenziali sulla base delle dichiarazioni dei redditi dell’anno 2021. Questo processo si è reso necessario per verificare la conformità dei requisiti reddituali previsti dalle normative vigenti.

Restituzione bonus bollette sulla pensione: la legge di riferimento

L’azione di verifica si è basata sui decreti legislativi n.

50/2022 e n. 144/2022, che stabilivano le condizioni per l’erogazione delle indennità di 200 e 150 euro destinati a fronteggiare il caro bollette. Questi importi erano stati destinati, in via provvisoria, a individui con redditi personali imponibili Irpef entro una certa soglia. Per l’anno 2021 non superiori, rispettivamente, a 35.000 euro e 20.000 euro, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali.

L’obiettivo principale di queste misure era quello di offrire un sostegno temporaneo per affrontare l’aumento delle bollette e il generale incremento del costo della vita. Tuttavia, trattandosi di un’erogazione provvisoria, si è reso necessario un controllo successivo per verificare la corretta applicazione dei criteri di reddito.

Le verifiche sui redditi

Come afferma l’INPS nel comunicato stampa sulla restituzione del bonus bollette, il processo di revisione ha comportato un confronto accurato tra i dati forniti dai beneficiari e le dichiarazioni dei redditi messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. In molti casi, le somme erogate si sono rivelate conformi ai requisiti previsti, ma in alcune situazioni i redditi effettivi hanno superato le soglie stabilite.

Per i soggetti che, al termine delle verifiche, sono risultati non idonei a causa di un reddito superiore ai limiti previsti, l’INPS avvia le procedure per il recupero delle somme. Il processo si inserisce nell’ambito di una gestione rigorosa e trasparente delle risorse pubbliche.

Ciò al fine di garantire che i benefici finiscano effettivamente solo a chi ne ha diritto.

La notifica di indebito

I beneficiari interessati da queste discrepanze hanno ricevono una comunicazione ufficiale tramite la “Piattaforma per la notificazione digitale degli atti della pubblica amministrazione”, nota anche come SEND (Servizio Notifiche Digitali). Questa piattaforma consente di notificare digitalmente gli atti amministrativi, semplificando e velocizzando il processo di comunicazione.

Nella notifica di indebito, i soggetti coinvolti sono informati delle somme da restituire e delle modalità di recupero che verranno applicate. L’utilizzo della tecnologia digitale ha rappresentato un importante passo avanti per garantire una maggiore efficienza e trasparenza nella gestione di queste procedure.

Le modalità di restituzione del bonus bollette

Per quanto riguarda il recupero delle somme indebitamente percepite, l’INPS ha previsto una trattenuta mensile direttamente sulla pensione dei soggetti interessati. La rata mensile è stata fissata in 50 euro e le trattenute inizieranno a partire dal mese di giugno 2025. Questa modalità permette di diluire l’onere del rimborso nel tempo, limitando il più possibile l’impatto economico sui beneficiari.

Nei casi in cui non sia possibile procedere con trattenute sulla pensione, verrà emesso un avviso di pagamento tramite il sistema PagoPA. Questo strumento, ormai consolidato nell’ambito della gestione dei pagamenti verso la pubblica amministrazione, offre un metodo sicuro e tracciabile per effettuare le transazioni.

Un bilancio dell’operazione

L’attività di verifica e restituzione del bonus bollette rappresenta un esempio concreto di come l’INPS gestisca in maniera scrupolosa le risorse pubbliche. Attraverso un accurato controllo dei requisiti, l’ente previdenziale ha garantito che le indennità siano state assegnate in modo equo, limitando al massimo eventuali errori o abusi.

Allo stesso tempo, il sistema di notifiche digitali e l’utilizzo di strumenti moderni come PagoPA dimostrano un impegno verso la digitalizzazione dei servizi pubblici, migliorando l’efficienza operativa e la qualità delle interazioni con i cittadini.

Riassumendo…

  • Verifica INPS: controlli sulle indennità una tantum bonus bollette del 2022 basati sui redditi 2021.
  • Normativa: indennità una tantum di 200 e 150 euro per redditi sotto 35.000 e 20.000 euro.
  • Notifica di indebito: comunicazioni inviate tramite piattaforma SEND ai beneficiari con redditi superiori ai limiti.
  • Recupero somme: restituzione bonus bollette in rate mensili di 50 euro trattenute dalla pensione da giugno 2025.
  • PagoPA: recupero tramite avvisi di pagamento per chi non ha trattenute pensionistiche disponibili.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.