Pensionati con partita IVA: scadenze e sanzioni da evitare

I pensionati con partita IVA devono rispettare specifici obblighi fiscali per dichiarare i redditi autonomi e garantire la cumulabilità della pensione
1 settimana fa
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Partita Iva
Foto © Pixabay

Lavorare come pensionato con una partita IVA comporta una serie di regole e obblighi legali, specialmente in relazione alla dichiarazione dei redditi derivanti da attività autonome. In Italia, i pensionati che decidono di continuare a svolgere attività lavorative devono prestare particolare attenzione alle normative fiscali, in quanto la combinazione della pensione con i redditi da lavoro autonomo è regolata da specifiche disposizioni di legge.

Secondo la normativa vigente, i pensionati titolari di partita IVA sono tenuti a dichiarare i redditi generati da attività autonome per l’anno precedente.

Questa dichiarazione va presentata entro i termini previsti per la dichiarazione dell’IRPEF, con l’obbligo di rispettare la scadenza stabilita per evitare sanzioni. Nel caso specifico dei redditi 2023, la data limite è fissata per il 31 ottobre 2024.

Chi percepisce una pensione con decorrenza entro il 2023 e continua a svolgere un’attività autonoma è soggetto a un regime di cumulo parziale, il che significa che la pensione e i guadagni da lavoro autonomo possono coesistere, ma con limiti precisi. Tuttavia, questo obbligo di dichiarazione non si applica a tutti i pensionati.

Pensionati con partita IVA: gli esonerati dall’obbligo RED

Alcune categorie di pensionati non sono soggette all’obbligo di comunicazione dei redditi da lavoro autonomo. Questo include i titolari di pensione di invalidità riconosciuta entro il 31 dicembre 1994 e coloro che percepiscono una pensione di vecchiaia. A partire dal 1° gennaio 2001, infatti, le pensioni di vecchiaia derivanti dall’Assicurazione generale obbligatoria, così come quelle di altri regimi pensionistici sostitutivi o esonerativi, possono essere interamente cumulate con i redditi da lavoro autonomo, indipendentemente dall’anzianità contributiva accumulata.

Un’altra eccezione è rappresentata dai pensionati che rientrano nel sistema contributivo, per i quali dal 1° gennaio 2009 il cumulo tra pensione e redditi lavorativi è totale. La stessa norma si applica anche ai pensionati che percepiscono trattamenti di anzianità o prepensionamento, così come agli invalidi che abbiano accumulato almeno 40 anni di contributi.

Strumenti Digitali per la dichiarazione reddituale

Per i pensionati con partita IVA, la dichiarazione all’INPS dei redditi di lavoro autonomo può essere presentata in modalità digitale attraverso il portale dell’INPS. L’accesso ai servizi online richiede un sistema di autenticazione digitale, come lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), la Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o la Carta di Identità Elettronica (CIE). Una volta in possesso di queste credenziali, il pensionato può accedere alla sezione dedicata alla dichiarazione reddituale, denominata “Campagna RED,” che per l’anno 2024 riguarda i redditi del 2023.

Questo sistema consente di gestire agevolmente la dichiarazione senza dover recarsi fisicamente presso gli uffici competenti. Il processo di autenticazione digitale garantisce inoltre sicurezza e tracciabilità delle operazioni. E’ possibile anche rivolgersi al Patronato.

Pensionati con partita IVA: conseguenze della mancata dichiarazione

La mancata presentazione della dichiarazione reddituale comporta serie conseguenze per i pensionati con partita IVA. In base all’articolo 10 del D. lgs n. 503/1992, i pensionati che non rispettano l’obbligo di dichiarare i propri redditi autonomi rischiano una sanzione che può raggiungere l’importo annuo della pensione percepita. Questa somma viene successivamente detratta dalle rate pensionistiche future, fino al completo recupero dell’importo dovuto.

È fondamentale, quindi, che chi continua a svolgere un’attività autonoma in concomitanza con la pensione sia pienamente informato sui propri obblighi fiscali per evitare sanzioni significative.

Tutte le indicazioni sulla dichiarazione redditi di lavoro autonomo nella Circolare n. 3077/2024 emanato dall’INPS il 19 settembre.

Riassumendo

  • Pensionati con partita IVA devono dichiarare i redditi autonomi entro i termini dell’IRPEF.
  • Alcuni pensionati, come quelli di vecchiaia, sono esenti dall’obbligo.
  • La dichiarazione reddituale può essere fatta online tramite il sito INPS con credenziali digitali.
  • La mancata dichiarazione comporta sanzioni, fino all’importo annuo della pensione percepita.
  • Cumulare (parzialmente) pensione e redditi autonomi è un’opportunità per molti pensionati professionisti.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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