Pensionati all’estero: come cambia la rivalutazione 2025

Le nuove norme previdenziali del 2025 ridefiniscono la perequazione pensionistica, escludendo i pensionati all’estero dagli adeguamenti
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pensioni minime
Foto © Pixabay

La perequazione automatica rappresenta un meccanismo essenziale per garantire che le pensioni mantengano il loro potere d’acquisto nel tempo, adeguandosi all’inflazione. Tuttavia, per il 2025, le nuove norme introdotte dalla Legge di Bilancio delineano un panorama complesso e, per alcuni, controverso. In particolare, i pensionati italiani residenti all’estero vedranno esclusioni specifiche da questi adeguamenti, con implicazioni significative per molti di loro.

Il ritorno alla rivalutazione pensioni a fasce

Nel 2025, il sistema di rivalutazione delle pensioni si basa nuovamente su un approccio a fasce differenziate, una metodologia che applica tassi di rivalutazione variabili in base all’importo della pensione.

Questo modello prevede:

  • Per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo: l’intero tasso di rivalutazione dello 0,8% viene applicato.
  • Per le pensioni comprese tra quattro e cinque volte il trattamento minimo: si applica un tasso ridotto dello 0,72%.
  • Per le pensioni superiori a cinque volte il trattamento minimo: il tasso di rivalutazione scende ulteriormente, attestandosi allo 0,60%.

Questo approccio mira a distribuire in modo equo gli incrementi pensionistici, concentrando i benefici maggiori sulle fasce più basse. Tuttavia, un aspetto centrale del 2025 riguarda l’esclusione di alcuni pensionati da questo processo.

Esclusione dei pensionati all’estero

La Legge di Bilancio 2025 introduce una misura “eccezionale” che esclude i pensionati residenti all’estero dall’adeguamento delle pensioni al costo della vita, salvo alcune limitate eccezioni. Questo significa che i trattamenti pensionistici superiori al minimo INPS non subiscono alcuna rivalutazione annuale per coloro che risiedono fuori dall’Italia.

Questa decisione potrebbe avere conseguenze significative. Mentre l’inflazione continua a erodere il valore reale delle pensioni, l’assenza di rivalutazioni potrebbe rappresentare una sfida per mantenere il potere d’acquisto.

I nuovi importi del trattamento minimo

L’aspetto centrale riguarda il trattamento minimo. Per il 2025, questo importo è fissato a 598,61 euro. La Legge di Bilancio 2025 prevede un aumento straordinario del 2,2%, portando il trattamento minimo a 616,67 euro.

Questo incremento aggiuntivo si somma al tasso base dello 0,8%, rendendo il trattamento minimo una priorità nella distribuzione degli aumenti.

Inoltre, per i pensionati con assegno sociale e almeno 70 anni di età, è stato introdotto un ulteriore aumento di 8 euro mensili, distribuiti su 13 mensilità. Questa misura mira a supportare una fascia particolarmente vulnerabile della popolazione pensionistica.

Come cambia per i pensionati all’estero con pensioni minime

Nonostante le esclusioni generali, una sola categoria di pensionati all’estero può beneficiare degli adeguamenti: coloro che percepiscono una pensione uguale o inferiore al trattamento minimo. In questi casi, si applicano le stesse rivalutazioni previste per i pensionati residenti in Italia, ovvero un incremento complessivo del 3% (0,8% + 2,2%). Pertanto, le pensioni minime salgono a 616,67 euro, un aumento importante che tiene conto delle esigenze di chi vive con redditi bassi.

La decisione di escludere dalla rivalutazione la maggior parte dei pensionati residenti all’estero potrebbe essere vista come una scelta penalizzante. Molti di questi pensionati, infatti, si trovano a fronteggiare costi di vita che possono essere significativamente più alti rispetto a quelli italiani, rendendo il mancato adeguamento un elemento critico per il loro benessere finanziario.

D’altra parte, questa misura riflette probabilmente la volontà di concentrare le risorse sulle fasce più vulnerabili, ovvero i pensionati con redditi bassi o residenti in Italia, dove l’inflazione ha un impatto diretto e tangibile. Tuttavia, resta aperto il dibattito sull’equità di questa esclusione, considerando che i contributi previdenziali sono stati versati indipendentemente dal paese di residenza.

Riassumendo

  • Perequazione 2025: rivalutazione delle pensioni basata su fasce differenziate per adeguarle all’inflazione.
  • Esclusione all’estero: pensionati residenti all’estero esclusi dall’adeguamento annuale, salvo per trattamenti minimi.
  • Trattamento minimo: incremento al 2,2%, portando l’importo a 616,67 euro nel 2025.
  • Assegno sociale: aumento straordinario di 8 euro per pensionati over 70 con assegno sociale.
  • Impatti estero: esclusione genera difficoltà economiche, soprattutto nei paesi con costi di vita elevati.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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