La fiscalità di vantaggio per i pensionati, voluta dal governo di Lisbona nel 2014, ha attratto migliaia di europei in Portogallo, facendone ormai una sorta di Florida del Vecchio Continente. E il fenomeno sta interessando parecchio proprio gli italiani in quiescenza, tanto che abbiamo voluto saperne di più, contattando chi da tempo si prodiga per offrire informazioni e assistenza senza scopo di lucro ai propri connazionali. Parliamo di Vincenzo Ruotolo, che ha deciso di creare tempo fa il gruppo Facebook “Pensionati In Algarve – Portogallo”.
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Perché un gruppo su Facebook? Perché i tentativi di truffa non mancano, sottolinea. Qualche malintenzionato fa leva sul desiderio dei pensionati di ottenere il prima possibile il disbrigo delle pratiche burocratiche per essere esentati dal pagamento dell’imposta sulle persone fisiche, quella che da noi sarebbe l’Irpef. L’iter non si conclude prima dei 6 mesi, precisa. E qui scatta la truffa di chi promette di velocizzarlo, facendosi consegnare 4-500 euro, soldi “rubati” a tutti gli effetti. Dunque, il gruppo social punta a fornire ai pensionati italiani che vogliano trasferirsi in Portogallo tutte le informazioni e l’assistenza necessarie per non restare vittime di raggiri. E Ruotolo ci tiene a sottolineare che tutto ciò avviene senza alcuno scopo secondario, bensì solamente per dare una mano ai connazionali in arrivo. Basterebbe parlarci pochi secondi per capire che è così.
Chi sono i pensionati italiani in Portogallo
Non è la prima volta che rilascia interviste alla stampa italiana.
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Qui, paghiamo l’IVA sui consumi, il governo sta facendo un affare, nota, perché creiamo ricchezza con la nostra presenza. E non ci sono solo italiani ad affollare le spiagge di Algarve. Per numero di residenti, gli inglesi sarebbero primi, ma Ruotolo scommette che da qui a breve verremo superati anche dai francesi. Tutti attratti dal clima favorevole (20 gradi garantiti tutto l’anno, con punte minime di una decina di gradi) e da un costo della vita relativamente basso, sebbene nella regione sia più alto rispetto alla media nazionale.
La vita ad Algarve, tra sicurezza e assistenza
Ad ogni modo, la giornata in Portogallo scorre tra spiagge, ritrovi ai chioschi tra connazionali per giocare a carte e passeggiate. Le sue figlie, ci racconta, hanno aperto un bistrò, diventato un luogo di incontro per i pensionati italiani residenti e appena arrivati, curiosi di stringere amicizia con altri connazionali. E si vive senza grossi problemi. “Ci saranno quattro tossici innocui nella zona, non fanno niente e la polizia li conosce. La mattina, quando apro il giornale non trovo notizie di cronaca nera”. Insomma, anche sul fronte sicurezza le cose vanno abbastanza bene. Ma gli chiedo se questo tipo di politica non si ritorca contro Lisbona alla lunga. I pensionati, lo sappiamo, hanno bisogno nel tempo di cure, di assistenza, per cui il governo potrebbe ritrovarsi in futuro a spendere ben più di quanto non benefici subito dall’impatto economico positivo sull’economia locale. Ma anche su questo Ruotolo ha le idee chiare: “l’assistenza pubblica c’è e non c’è”. La sanità, ci spiega, è pubblica, ma come in Italia non sempre garantisce prestazioni veloci, ragione per cui molti italiani finiscono per stipulare un’assicurazione privata per il caso di bisogno.
E ci fornisce un esempio recentissimo: pochi giorni fa, un amico inciampa e si sloga una caviglia. Anziché ricorrere all’ospedale pubblico, sfrutta l’assicurazione privata e al costo di soli 90 euro ed entro appena 45 minuti ottiene l’assistenza dovutagli. Dunque, lo stato quanto ha speso per curarlo in una situazione simile? Nulla.
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