In pensione 11 anni prima, possibile ma difficile, ecco come andarci per uomini e donne

Pensioni 11 anni prima per le donne e 6 anni prima per gli uomini, ma come funziona l'uscita con invalidità specifica?
1 anno fa
2 minuti di lettura
pensioni anticipate
Foto © Licenza Creative Commons

Ci sono misure di pensionamento e strumenti che consentono degli anticipi di pensione molto netti rispetto ai requisiti ordinari. Sono misure per pensioni anticipate, a volte poco conosciute e quindi a volte sono misure poco utilizzate. Naturalmente si tratta di misure dedicate solo a determinati lavoratori e che non possono essere certo usate da tutti. Quindi, strumenti di pensionamento anticipati che non sono la prassi con cui un lavoratore può andare in pensione nel sistema previdenziale italiano.

“Gentili esperti, volevo delle informazioni aggiuntive rispetto a quelle che circolano sul web relativamente alla possibilità per noi donne di andare in pensione con l’invalidità a partire già dai 56 anni di età.

Dal momento che ne ho 57 e sono invalida, mi spiegate come funziona questa misura che se non sbaglio è fruibile senza limiti di lavoro svolto o con altri particolari requisiti?”

In pensione 11 anni prima, possibile ma difficile, ecco come andarci per uomini e donne

Il riferimento della nostra lettrice è ad una misura particolare che consente un pensionamento anticipato di ben 11 anni per le donne perché fa uscire dal lavoro di fatto a 56 anni di età. Innanzitutto però va detto che c’è sempre da fare i conti con una finestra di attesa per la quiescenza che è di 12 mesi. Quindi anche se l’uscita dal lavoro è ammessa a 56 anni di età il primo rateo di pensione teoricamente spettante si prende a 57 anni. Fatta questa debita premessa, naturalmente si parla di una misura pensionistica molto particolare e non certo semplice da centrare. Infatti non tutte le lavoratrici ne hanno diritto.

Una cosa che la nostra elettrice sottolinea ed a ragione è che riguarda le invalide. Ma anche in questo caso c’è da fare un distinguo perché non riguarda tutte le invalide ma solo alcune di esse. La misura si chiama pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile e come dicevamo è una misura che consente alle donne un anticipo di ben 11 anni rispetto all’età pensionabile canonica.

Per gli uomini la misura è un pochino meno appetibile dal momento che è a partire dai 61 anni di età e cioè con un anticipo di 6 anni rispetto ai 67 anni della pensione di vecchiaia.

Invalidità all’80%, ma non basta quella delle ASL

Anche dal punto di vista dei contributi da raggiungere la misura è abbastanza favorevole a chi intende uscire in anticipo al mondo del lavoro. Infatti bastano solo vent’anni di contributi versati che è la stessa età contributiva utile alle pensioni di vecchiaia ordinarie. Il requisito fondamentale da completare però è quello delle invalidità che deve essere pari alla meno 80% e non deve essere invalidità civile e basta. L’invalidità necessaria per consentire anche alla nostra lettrice di rientrare in questo perimetro di potenziali beneficiarie di questa misura è quella specifica per le mansioni lavorative che la stessa lavoratrice svolge o ha svolto nella sua carriera.

In effetti non basta raggiungere l’80% di invalidità civile. Anche se di fronte alla commissione medica delle ASL il richiedente viene analizzato anche dai medici accertatori dell’INPS. Per la pensione con invalidità specifica serve che sia la commissione medica dell’INPS a determinare il giusto grado di disabilità previsto. Ripetiamo, serve l’80% di invalidità e deve essere una invalidità collegata alla riduzione della capacità lavorativa di un lavoratore. Ma solo per le mansioni che svolge durante la sua attività.

Ecco i chiarimenti sulla invalidità pensionabile per l’INPS

Infatti i medici accertatori dell’INPS andranno a stabilire se il diretto interessato può ancora continuare a svolgere le attività lavorative relative. Praticamente, quelle che svolgeva prima di essere riconosciuto disabile. In seconda istanza, i medici accertatori andranno a stabilire se, nel settore lavorativo di competenza, il lavoratore, alla luce della sua nuova e sopraggiunta invalidità, possa essere collocato in un’altra posizione lavorativa utile a consentirgli la prosecuzione dell’attività stessa.

In ultima istanza nel caso in cui il lavoratore presenti la riduzione totale di questa capacità lavorativa alle mansioni che svolge e che svolgeva, ecco che scatta la pensione anticipata. Prestazione che come dicevamo, per gli uomini parte dai 61 anni e per le donne dai 56 anni.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Tutte le novità sulle pensioni nel 2025, la lista dettagliata
Articolo precedente

Requisiti pensione solo con il riscatto ma l’Inps non risponde, come accelerare i tempi

Visita fiscale, si può ricevere senza numero civico?
Articolo seguente

Come sapere se è passato il medico fiscale e l’esito del verbale: nuova funzione