Ci sono misure di pensionamento e strumenti che consentono degli anticipi di pensione molto netti rispetto ai requisiti ordinari. Sono misure per pensioni anticipate, a volte poco conosciute e quindi a volte sono misure poco utilizzate. Naturalmente si tratta di misure dedicate solo a determinati lavoratori e che non possono essere certo usate da tutti. Quindi, strumenti di pensionamento anticipati che non sono la prassi con cui un lavoratore può andare in pensione nel sistema previdenziale italiano.
“Gentili esperti, volevo delle informazioni aggiuntive rispetto a quelle che circolano sul web relativamente alla possibilità per noi donne di andare in pensione con l’invalidità a partire già dai 56 anni di età.
In pensione 11 anni prima, possibile ma difficile, ecco come andarci per uomini e donne
Il riferimento della nostra lettrice è ad una misura particolare che consente un pensionamento anticipato di ben 11 anni per le donne perché fa uscire dal lavoro di fatto a 56 anni di età. Innanzitutto però va detto che c’è sempre da fare i conti con una finestra di attesa per la quiescenza che è di 12 mesi. Quindi anche se l’uscita dal lavoro è ammessa a 56 anni di età il primo rateo di pensione teoricamente spettante si prende a 57 anni. Fatta questa debita premessa, naturalmente si parla di una misura pensionistica molto particolare e non certo semplice da centrare. Infatti non tutte le lavoratrici ne hanno diritto.
Una cosa che la nostra elettrice sottolinea ed a ragione è che riguarda le invalide. Ma anche in questo caso c’è da fare un distinguo perché non riguarda tutte le invalide ma solo alcune di esse. La misura si chiama pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile e come dicevamo è una misura che consente alle donne un anticipo di ben 11 anni rispetto all’età pensionabile canonica.
Invalidità all’80%, ma non basta quella delle ASL
Anche dal punto di vista dei contributi da raggiungere la misura è abbastanza favorevole a chi intende uscire in anticipo al mondo del lavoro. Infatti bastano solo vent’anni di contributi versati che è la stessa età contributiva utile alle pensioni di vecchiaia ordinarie. Il requisito fondamentale da completare però è quello delle invalidità che deve essere pari alla meno 80% e non deve essere invalidità civile e basta. L’invalidità necessaria per consentire anche alla nostra lettrice di rientrare in questo perimetro di potenziali beneficiarie di questa misura è quella specifica per le mansioni lavorative che la stessa lavoratrice svolge o ha svolto nella sua carriera.
In effetti non basta raggiungere l’80% di invalidità civile. Anche se di fronte alla commissione medica delle ASL il richiedente viene analizzato anche dai medici accertatori dell’INPS. Per la pensione con invalidità specifica serve che sia la commissione medica dell’INPS a determinare il giusto grado di disabilità previsto. Ripetiamo, serve l’80% di invalidità e deve essere una invalidità collegata alla riduzione della capacità lavorativa di un lavoratore. Ma solo per le mansioni che svolge durante la sua attività.
Ecco i chiarimenti sulla invalidità pensionabile per l’INPS
Infatti i medici accertatori dell’INPS andranno a stabilire se il diretto interessato può ancora continuare a svolgere le attività lavorative relative. Praticamente, quelle che svolgeva prima di essere riconosciuto disabile. In seconda istanza, i medici accertatori andranno a stabilire se, nel settore lavorativo di competenza, il lavoratore, alla luce della sua nuova e sopraggiunta invalidità, possa essere collocato in un’altra posizione lavorativa utile a consentirgli la prosecuzione dell’attività stessa.