Il 2023 è ormai a metà strada, e all’orizzonte si profila un ulteriore periodo di transizione per quel che riguarda il sistema previdenziale. Anche se, al momento, l’indice di gradimento per Quota 103 è abbastanza elevato.
Nell’anno in corso, praticamente la metà dei trattamenti previdenziali è stata erogata tramite strumenti di pensione anticipata, inclusa la seconda erede di Quota 100. Anzi, per la verità, è stata proprio Quota 103 la strategia più gettonata dai pensionandi che, anche per questo, potrebbero usufruirne anche il prossimo anno.
Si tratti di pensione per maturati requisiti o di pensionamento d’ufficio, disposto dal datore di lavoro, l’ottenimento del trattamento nel 2023 richiede in ogni caso la presenza delle prerogative di base. Questo, chiaramente, vale tanto per Quota 103 quanto per gli altri trattamenti. Fermo restando che, nel secondo caso, il lavoratore vedrà la propria domanda presentata non di per sé ma, per l’appunto, di default dal proprio datore. Il collocamento a riposo, in sostanza, non prevede la richiesta da parte del pensionando, anche se sarà cura del titolare dell’azienda comunicare preventivamente la decisione all’interessato. Per il resto, nessuna modifica al piano: le finestre mobili restano a disposizione per chiunque abbia raggiunto (o raggiungerà) i requisiti necessari.
Pensione 2023, le finestre mobili: quali sono tempi, requisiti e pagamenti
I requisiti di base per l’ottenimento della pensione variano a seconda dei Contratti collettivi di riferimento.
Per le forme di anticipo, il discorso cambia radicalmente. Il pagamento in sé decorrerà trascorsi tre mesi (valida anche per i pensionati con 42 anni. O 41 e 10 mesi.) dalla maturazione dei requisiti richiesti. E in sei per chi è dipendente pubblico. Resta valida la finestra temporale (per quest’anno e probabilmente anche per il prossimo, in caso di rinnovo) richiesta da Opzione donna. Ossia 12 mesi per l’incasso del primo assegno. Per coloro che hanno mantenuto la possibilità di usufruire di Quota 100, la finestra mobile resterà di 3 mesi dalla domanda (6 per i lavoratori pubblici). Lo stesso vale per le ultime Quote 102. La pensione ordinaria di vecchiaia resterà quindi l’unica pria di finestre temporali per l’ottenimento del trattamento previdenziale.
Riassumendo…
- Anche per il prossimo anno dovrebbero restare in vigore le attuali finestre mobili per la pensione anticipata;
- per tutte le orme di anticipo resta alido il margine dei tre mesi o dei sei (per i lavoratori pubblici);
- Opzione donna mantiene i 12 mesi di finestra mobile per l’incasso del primo assegno;
- i datori di lavoro detengono la possibilità del pensionamento d’ufficio ma solo se il lavoratore avrà maturato 42 anni e 10 mesi di contributi.