Le nuove regole per la pensione nel 2024 hanno aperto il caso dei nati nel 1962 spaccando in due lo scenario per chi è nato in questo anno. La maggior parte, infatti, vedrà slittare la pensione al 2025. Perché e chi e come può evitarlo?
Andare in pensione a 62 anni nel 2024 diventa più difficile alla luce delle nuove regole e paletti imposti dal governo Meloni.
Quota 103 per i nati nel 1962: chi va in pensione nel 2025
La quota 103 così come rivista nella riforma pensioni 2024, richiede 62 anni di età e 41 di contributi per smettere di lavorare.
Nati 1962 o prima: chi va in pensione veramente nel 2024
Con queste nuove finestre mobili non si scappa: va in pensione a 62 anni nel 2024 solo chi perfeziona i requisiti per la quota 103 entro i primi cinque mesi dell’anno. Anzi se parliamo di dipendenti pubblici i 62 anni di età con 41 di contributi vanno raggiunti entro il 31 marzo.
Oltre a questi pochi fortunati ovviamente, andranno in pensione nel 2024 i nati nel 1961 che hanno già perfezionato i suddetti requisiti entro la fine del 2023. Certo a patto che possano vantare anche i 41 anni di versamenti altrimenti si ritroveranno anche loro a rimandare l’uscita al prossimo anno.
Quota 103: quanto costa la penalizzazione sul calcolo
Ma non basta. Al momento dell’agognata pensione, l’importo potrebbe essere deludente. Si perché in base ai calcoli della quota 103 Chi andrà via con questa formula dovrà accettare anche il ricalcolo interamente contributivo del trattamento, con una penalizzazione dell’importo anche arriverà fino anche al 20 per cento.
Riassumendo
- La nuova quota 103 richiede 62 anni di età e 41 di contributi per andare in pensione nel 2024
- I nati nel 1962 dovranno probabilmente attendere il 2025 per l’uscita per via dell’allungamento delle finestre mobili
- La pensione quota 103 impone un ricalcolo dell’assegno penalizzante perché totalmente contributivo