Si chiama “Financial Independence, Retire Early” (FIRE) ed è un movimento che sfrutta programmi di risparmio combinati a investimenti estremi tutti finalizzati alla pensione anticipata, molto prima di quanto consentirebbero i budget e i piani pensionistici tradizionali.
Cos’è e come funziona FIRE: alle origini del movimento che permette di andare in pensione prima
Nato dal bestseller del 1992 “Your Money or Your Life” di Vicki Robin e Joe Dominguez, il movimento per il pensionamento FIRE mira direttamente all’anticipo dell’età di uscita dal lavoro, attraverso una pianificazione dei risparmi e degli investimenti.
Chi abbraccia questo stile di vita dedito al risparmio estremo sceglie quindi di lavorare per un numero di anni predefinito. Tenendo conto del proprio reddito annuo, poi, l’obiettivo successivo è quello di mettere da parte almeno il 70% di quanto guadagnato. Chi riesce a risparmiare una cifra pari a circa 25/30 volte le spese annuali, o di almeno 1 milione di dollari (nella migliore delle ipotesi), allora può permettersi di lasciare il lavoro.
Attenzione però, ritirarsi in pensione prima del tempo, in giovane età, vuol dire anche continuare a far quadrare i conti. Vitto, alloggio e spese extra devono essere sempre monitorate, così da rimanere senza fondi prima del tempo. Per esempio, per coprire le spese di soggiorno, chi va in pensione grazie al sistema FIRE spesso sceglie di trasferirsi in luoghi dove il costo della vita non è particolarmente alto (qui 3 posti ideali dove trasferirsi dopo il pensionamento).
La regola fondamentale che permette di continuare a vivere di rendita implica una vita parsimoniosa anche dopo il ritiro dal lavoro. In genere, secondo il metodo FIRE, l’ideale sarebbe continuare a spendere circa dal 3% al 4% all’anno del proprio saldo.
Come andare in pensione a 40 anni grazie al metodo FIRE
Una volta spiegato il meccanismo FIRE, è facile capire perché è importante la correlazione tra risparmi e momento di uscita dal lavoro. Più si vuole anticipare l’età di pensionamento e maggiori, infatti, dovranno essere i soldi messi da parte. Oltre ai finanziamenti necessari per vivere, e quindi destinati a spese ordinarie, è importante anche tenere conto delle spese extra.
Alla quota di risparmio annuale destinata al pensionamento, di conseguenza, si deve aggiungere una quota da versare ad un apposito fondo per le emergenze.
Con il metodo FIRE è il singolo che decide quando e se andare in pensione, fissando un limite di età coincidente però sempre a quanto è in grado di risparmiare. Va da sé che, chi decide di andare in pensione a 40 anni dovrà sicuramente mettere da parte molto di più di chi, per esempio, decide di farlo a 50.
Non c’è quindi una risposta univoca alla domanda “quanto serve per andare in pensione a 40 anni con il metodo FIRE?”, perché serve capire quanto si spende in media e quanto si spenderà ogni anno una volta lasciato il lavoro. Avere quindi un’idea delle entrate e le uscite, nonché dei propri bisogni e delle risorse necessarie per soddisfarli. Due variabili queste che possono cambiare da persona a persona.
Orientativamente, secondo i principi che stanno alla base di FIRE, per uscire dal lavoro anticipatamente con questo meccanismo, chi ha un reddito di circa 20 mila euro l’anno deve moltiplicarlo per 25/30 per arrivare alla cifra necessaria al suo mantenimento da pensionato. Ciò significa riuscire a finanziare entro i 40 anni un fondo pensione di almeno 500 mila euro.
Facendo due conti, chi vuole arrivare a questo obiettivo deve risparmiare almeno – in media – 16 mila euro l’anno a partire dai 21 anni. Trattandosi di cifre importanti, a questo punto, potrebbe essere utile un piano di investimenti che aiuti a far aumentare il capitale a propria disposizione. Ancora una volta, però, diventa fondamentale pianificare, fare bene i calcoli.
È chiaro, quindi, che si tratta di uno stile di vita accessibile a chiunque, ma non adatto a tutti.