In pensione 5 anni prima fino al 2025 coi contratti di espansione. Come funziona lo scivolo

Come andare in pensione fino a 5 anni prima grazie ai contratti di espansione. Pronta la proroga nel decreto Lavoro.
2 anni fa
1 minuto di lettura
contratto espansione pensione

Si potrà andare in pensione a partire da 62 anni fino al 2025. Il Governo intende prorogare la possibilità di usufruire dei contratti di espansione per favorire il ricambio generazionale. La misura è però valida solo per i lavoratori dipendenti del settore privato.

La novità è contenuta nella bozza del decreto Lavoro in arrivo sul tavolo del Consiglio dei Ministri. Essa contiene misure per incentivare l’esodo dalle imprese con almeno 50 dipendenti attraverso la stipula di contratti di espansione.

Contratti di espansione fino al 2025

La misura sembra aver avuto successo negli anni passati, anche grazie all’estensione del beneficio alle imprese di medie dimensioni, e il governo intende replicarla anche per il 2024 e 2025.

Come spiega l’Inps nella circolare n. 88 del 25 luglio 2022, possono accedere allo scivolo pensione tutti i dipendenti del settore privato che abbiano stipulato contratti di espansione. Lo scivolo è concesso a partire dai 62 anni di età fino alla fine del 2023.

Da due anni possono, però, accedere agli scivoli pensionistici anche le aziende con meno di 250 dipendenti e con più di 49. Mentre per le Pmi è previsto un altro tipo di scivolo pubblico. Limite di organico aziendale può essere raggiunto anche come somma delle unità di più realtà aziendali nelle ipotesi di aggregazione di imprese con un’unica finalità produttiva o di servizi.

Allo scopo, con il decreto Lavoro in arrivo, saranno incrementate anche le disponibilità dei fondi per consentire lo scivolo pensionistico tramite i contratti di espansione da prorogare.

Come funziona la pensione anticipata

Ma come funziona la pensione anticipata? Per accedervi è necessario che il datore di lavoro raggiunga uno specifico accordo col Governo. Tale accordo, chiamato contratto di espansione, è stipulato fra azienda, Ministero del Lavoro e organizzazioni sindacali e deve contenere 4 condizioni fondamentali:

  • il numero dei lavoratori da assumere e l’indicazione dei relativi profili professionali compatibili con i piani di reindustrializzazione o riorganizzazione;
  • la programmazione temporale delle assunzioni;
  • l’indicazione della durata a tempo indeterminato dei contratti di lavoro, compreso il contratto di apprendistato professionalizzante;
  • relativamente alle professionalità in organico, la riduzione complessiva media dell’orario di lavoro e il numero dei lavoratori interessati, nonché il numero dei lavoratori che possono accedere allo scivolo pensionistico.

Ai lavoratori che accedono al contratto di espansione è riconosciuto un trattamento economico commisurato all’assegno pensionistico futuro a carico dell’azienda.

L’indennità è quindi corrisposta fino al perfezionamento della prima decorrenza utile della pensione di vecchiaia o anticipata.

Qualora la prima decorrenza utile della pensione sia quella prevista per la pensione anticipata, il datore di lavoro versa anche i contributi previdenziali utili al conseguimento del diritto.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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