Andare in Pensione a 66 anni e 7 mesi, troppe criticità e nessuna novità. L’incontro tra il Governo e sindacati (Cgil, Cisl, Uil) del 4 maggio non ha prodotto risultati. E’ stato fissato un nuovo appuntamento per il 10 maggio, ma le speranze che si raggiungano risultati sono vane.
Pensione: sindacati preoccupati
Preoccupati i sindacati, in quanto non si vedono novità sull’anticipo pensione, APE sociale e volontaria, né sulla Quota 41 per i lavoratori precoci, nè sul rinnovo Opzione donna. Le criticità sono tante, ma l’ostacolo maggiore sono le risorse.
L’Ape sociale per i disocupati e lavorati inabili al lavoro, sembrava aver raggiunto il suo iter, ma ad oggi non escono ancora i decreti attuativi per rendere operativa la norma. Ma anche l’Ape volontaria è ferma.
Pensione e criticità
La legge Fornero ha innalzato l’età pensionabile, che ha contribuito al taglio della spesa pubblica, ma ha creato gravi effetti collaterali. Questa norma ha colpito giovani ed anziani, costretti a rimanere sul posto di lavoro anche quando ormai sia la prestanza fisica che quella intellettuale non lo permettono più. Riguardo ai giovani, sono rimasti fuori dal sistema, i posti di lavoro tanto attesi non si sono liberati.
Tante le criticità passate da un governo all’altro, da quello tecnico di Mario Monti a quello di Matteo Renzi, lo stesso vale per il Governo di Paolo Gentiloni, ma si spera che una soluzione, almeno per l’Ape sociale che colpisce il disagio sociale, diventi il più preso operativa a tutti gli effetti.