Pensione a 67 anni ma senza 20 anni di contributi e senza 700 euro di assegno  

Andare in pensione a 67 anni di età, senza i 20 anni di contribuzione versata e senza una pensione minima da oltre 700 euro.
2 anni fa
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assegno sociale

In pensione a 67 anni… ma senza 20 anni di contributi. Come funziona? Ci sono misure pensionistiche che lavorano in deroga ai requisiti oggi vigenti. Si tratta di misure di pensione che consentono agli interessati di derogare ai requisiti fissi che riguardano la pensione di vecchiaia ordinaria. In pratica si può uscire prima di aver compiuto 67 anni di età, ma soprattutto senza aver raggiunto i 20 anni di contributi versati. Ma sono misure in deroga che ogni anno che passa sono sempre più difficili da utilizzare, anche perché richiamano a requisiti di misure vecchie nel tempo e da molto cessate.

Deroga significa scavalcare le regole oggi vigenti e utilizzare, magari, quelle precedenti. Tra queste ci sono le pensioni per chi ha 15 anni di contributi, dette comunemente pensioni quindicenni. 

“Buonasera mi chiamo Maurizia e a dicembre compio 67 anni di età. Purtroppo non ho raggiunto i 20 anni di contributi versati per problematiche di carriera che non ho mai risolto. Ne ho maturati però già 15, e mi chiedo se rientro in una delle cosiddette deroghe Amato. Sembra che sono misure che anche oggi consentono il pensionamento proprio con i 15 anni di contributi che ho io. Non ho inteso bene però cosa serve per poterle utilizzare queste misure. Se possibile vorrei una mano da parte vostra per capire. Grazie in anticipo”. 

In pensione a 67 anni: quali requisiti servono per quella di vecchiaia

È proprio vero che esistono misure in deroga ai requisiti previdenziali vigenti. Ed è altrettanto vero che esistono le deroghe Amato che sono tre e consentono effettivamente di andare in pensione con 15 anni di contributi versati e 67 anni di età compiuti. Infatti la normativa oggi vigente non consente di andare in pensione a chi, pur avendo completato i 67 anni di età, non ha maturato i 20 anni di contributi. Anzi, per chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995, possono non bastare nemmeno 20 anni di contributi.

Infatti per loro serve anche una pensione più alta di 700 euro per potervi accedere, visto il vincolo della pensione pari o superiore a 1,5 volte l’assegno sociale (468,28 euro al mese nel 2022). È evidente che ci troviamo di fronte a requisiti piuttosto rigidi che possono escludere molti lavoratori dalla pensione. Come ne sarebbe esclusa la nostra lettrice per esempio.
 

Le pensioni con 15 anni di contributi, ecco come funzionano
pensione 

Effettivamente esistono tre deroghe Amato che consentono il pensionamento al raggiungimento di determinati requisiti. E si tratta di requisiti diversi per ognuna delle tre deroghe. Non possiamo dire alla nostra lettrice che ha diritto a sfruttarne una delle tre perché non abbiamo informazioni a sufficienza. Non basta infatti semplicemente avere una carriera pari a 15 anni di contributi e avere 67 anni di età per accedere alla pensione con una di queste misure. Ma non è detto che la nostra lettrice non si trovi in una condizione utile a questo beneficio. Deve essere lei infatti a capire se si trova in queste condizioni. Noi possiamo solo presentare nel dettaglio il funzionamento di queste tre deroghe.   

In pensione a 67 anni: la prima deroga Amato e 15 anni di contributi 

Delle tre deroghe Amato parla pure l’INPS sul portale ufficiale dal momento che dedica una scheda informativa proprio a queste misure. La “Pensione di vecchiaia per gli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) e al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD), alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla Gestione Separata” sono i soggetti a cui le tre deroghe possono essere applicate. In altri termini possono accedere alle deroghe Amato i lavoratori che hanno accesso comunemente anche alle pensioni di vecchiaia ordinarie. E proprio in deroga alla pensione di vecchiaia ordinaria con 20 anni di contributi, con la prima deroga Amato è possibile accedere, sempre a 67 anni, alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi.

Purché tutti e 15 questi anni di contribuzione siano stati versati entro il 31 dicembre del 1992.  

La seconda deroga Amato con i versamenti volontari, la terza per chi ha carriere intermittenti 

La seconda deroga fissa al 31 dicembre 1992 un altro requisito utile alla pensione senza aver completato i 20 anni di contributi e raggiungendone solo 15. Infatti la seconda deroga Amato riguarda quanti (sia lavoratori dipendenti che lavoratori autonomi), sono stati autorizzati dall’INPS alla prosecuzione volontaria dei contributi. Non serve che i versamenti siano stati effettuati, nemmeno il primo. Infatti basta la semplice autorizzazione, purché, come detto, sopraggiunta entro il 31 dicembre 1992. Infine, con la terza deroga possono andare in pensione quanti hanno 15 anni di contributi versati, ma sono allo stesso tempo in possesso di una anzianità assicurativa di almeno 25 anni. In termini meno tecnici, serve che il primo contributo versato sia antecedente di 25 anni la data di presentazione della domanda di pensione. Inoltre, sempre per la terza deroga Amato occorre che 10 anni di contribuzione versata sia per periodi inferiori alle 52 settimane. Dieci anni che non necessariamente devono essere consecutivi. 

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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