Tutti in pensione a 63 anni? La strada Meloni per contenere le penalizzazioni piace a molti

La riforma pensione potrebbe essere rimandata al 2024. Intanto si fa strada l’ipotesi della possibilità di pensione a 63 anni per tutti
2 anni fa
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Dopo il voto del 25 settembre 2022, la nuova legislatura è iniziata. Per adesso sono stati eletti il Presidente del Senato (Ignazio La Russa) e il Presidente della Camera (Lorenzo Fontana). La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni (il partito con più preferenze date dagli italiani), sta formando la nuova squadra di governo. Tra i primi impegni che aspettano l’esecutivo c’è la legge di bilancio 2023 e decidere cosa fare per la riforma pensioni. A questo proposito sul piatto della bilancia si affaccia la possibilità di un’Ape social per tutti.

In pratica possibilità di pensione a 63 anni per tutti.

I tempi tecnici per una riforma, tuttavia, stringono. E’ probabile che tutto sarà rimandato al 2024 mentre per un altro anno potrebbe essere prorogate le attuali forme di uscita anticipata dal mondo del lavoro. Ci riferiamo, ad esempio, a Quota 102, ad Opzione donna e proprio Ape social.

Rimarrebbe sempre e comunque l’ordinaria pensione anticipata, ossia il pensionamento, a prescindere dall’età anagrafica, con 41 anni e 10 mesi di contributi (per le donne) e 42 anni e 10 mesi di contributi (per gli uomini).

Possibile pensione a 63 anni per tutti

Oggi c’è Ape social, ossia possibilità di pensione a 63 anni. La cosa, tuttavia, non è generale, ma interessa solo coloro che si trovano in determinate situazioni. Ad esempio, chi nella vita ha svolto lavori ritenuti gravosi o chi ha la necessità di assistere un familiare disabile.

Oltre a trovarsi della specifica situazione individuata dal legislatore, per opzione Ape social è anche necessario avere 63 anni di età e far valere 30 anni di anzianità contributiva (oppure 36 anni a seconda dei casi).

Il governo Meloni che a breve si insedierà sarà chiamato a decidere cosa farne. Questa forma di pensionamento è stata infatti introdotta come sperimentale nel 2017 e prorogata fino al 31 dicembre 2022.

Come anticipato, sul tavolo potrebbe esserci la possibilità di un’opzione Ape social globale, ossia pensione a 63 anni per tutti e non solo per chi si trova in specifiche circostanze.

Resterebbe, comunque, fermo il requisito contributo.

Proroga di Quota 102 ed Opzione donna?

A prescindere dallo spauracchio di una pensione a 63 anni per tutti, ci potrebbe essere anche la proroga di un altro anno per Quota 102. La forma di pensionamento anticipata successiva a Quota 100 (finita al 31 dicembre 2021).

Con Quota 102, ricordiamo, c’è possibilità di andarsene dal mondo lavorativo, anticipatamente con 64 anni di età e 38 anni di contributi. Questi requisiti, ad oggi, devono essere maturati nel 2022.

Proroga anche per Opzione donna oppure Opzione donna strutturale. Altra cosa che l’esecutivo dovrà decidere. Si tratta della possibilità di andare a riposo dal lavoro con 35 anni di anzianità contributiva e un’età anagrafica pari o superiore a:

  • 58 anni (per le lavoratrici dipendenti)
  • 59 anni (per le lavoratrici autonome).

Ad oggi, questi requisiti, devono risultare maturati al 31 dicembre 2021.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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