I 67 anni di età sono quelli che consentono ai lavoratori di andare in pensione con la quiescenza di vecchiaia. Invece i 64 anni di età possono essere considerata l’età a partire dalla quale ci sono le maggiori possibilità di accedere alla pensione prima dei 67 anni.
Infatti a questa età si registrano il numero maggiore di misure pensionabili previste. Oggi quindi cerchiamo di dare risposta ai tanti nati nel 1960. Persone che chiedono informazioni su come poter anticipare la quiescenza. E senza dover aspettare altri tre anni per l’apertura della finestra classica della pensione di vecchiaia ordinaria.
“Gentili esperti di investire oggi, sono un vostro lettore nato a giugno del 1960. Come ben capirete compio 64 anni di età quest’anno e mi chiedevo se potete darmi delle delucidazioni. Spiegazioni in merito alle varie misure che ci sono e che consentono di andare in pensione già quest’anno. Lo chiedo perché ho avuto una carriera lavorativa molto frammentata con versamenti in diverse gestioni. Inoltre sono un laureato e quindi all’occorrenza potrei anche decidere di riscattare gli anni del mio corso di studio oltre che farmi accreditare l’anno del servizio militare che non ho ancora fatto. Mi dite che possibilità ci sono di pensionamento?”
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Pensione a 64 anni nel 2024: la mappa delle possibili vie di uscita
Il 1960 è un anno di nascita che apre le porte a diverse misure di pensionamento anticipato del 2024. In parole povere per quanti compiono i 64 anni di età quest’anno, non mancano le misure che consentono di andare in pensione subito senza dover necessariamente attendere i 67 anni di età.
Innanzitutto, parlando di misure che non hanno limiti anagrafici, per questi soggetti al raggiungimento della giusta carriera contributiva ci sarebbero la pensione anticipata ordinaria e la pensione con la quota 41 per i precoci. Nel primo caso servono 42 anni e 10 mesi di contributi versati se il richiedente è un maschio, e servono 41 anni e 10 mesi di contributi versati se la richiedente è una donna.
Però bisogna avere almeno un anno di contributi versati prima del diciannovesimo anno di età e bisogna rientrare in una delle quattro categorie previste che sono i lavori gravosi, gli invalidi, i disoccupati e i caregiver. E ogni categoria si applicano dei sotto requisiti. Per esempio il lavoro gravoso deve essere stato svolto per 7 degli ultimi 10 anni di servizio o per 6 degli ultimi 7 anni.
Per la pensione invalidi serve una percentuale non inferiore al 74% di invalidità civile. Invece per i disoccupati bisogna aver terminato da almeno 3 mesi di percepire l’intera Naspi spettante. Mentre, per i caregiver, il vincolo è che da almeno 6 mesi devono aver iniziato a convivere ed assistere il parente stretto disabile grave.
Ape sociale 2024 anche a 64 anni
Per chi non rientra tra le quattro categorie prima citate o per chi non può vantare l’anno di contribuzione prima dei 19 anni di età, a 64 anni di età e con 41 anni di contributi versati ci sarebbe l’opzione della quota 103. Infatti la misura è stata confermata nel 2024 e consente il pensionamento quando l’interessato completa la combinazione 64+41. A 64 anni di età chi completa trent’anni di contributi versati nel 2024 può accedere anche all’Ape sociale come disoccupato, invalido o come caregiver.
Per i lavori gravosi invece serve completare nel 2024 almeno 36 anni di contributi versati. Anche per l’Ape sociale in base alla categoria bisogna raggiungere determinati requisiti aggiuntivi. Per il lavoro gravoso questa attività deve essere stato svolto per 7 degli ultimi 10 anni di servizio o per 6 degli ultimi 7 anni anni. Invece per gli invalidi serve una percentuale non inferiore al 74% di invalidità civile.
Per i disoccupati bisogna aver terminato di percepire l’intera Naspi spettante (per l’Ape sociale non serve attendere 3 mesi dall’ultima Naspi presa). I caregiver invece da almeno 6 mesi devono aver iniziato a convivere e assistere il parente stretto disabile grave.
Ecco alcune altre soluzioni per la pensione a 64 anni nel 2024
Per le lavoratrici che hanno maturato 35 anni di contributi entro il 2023, a 64 anni di età si può rientrare anche in opzione donna. Bisogna però essere alternativamente o invalide o caregiver, oppure licenziate e alle prese con aziende di grande interesse nazionale con tavoli di crisi aperti al Ministero del made in Italy.
Infine a 64 anni di età per chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 ci sarebbe anche la pensione anticipata contributiva. La misura permette di accedere alla quiescenza con solo vent’anni di contributi versati e con 64 anni di età ma solo se la pensione percepite raggiunge un importo minimo prestabilito. Per le donne che hanno avuto un figlio questa pensione deve raggiungere almeno 2,8 volte l’assegno sociale. Per quelle che invece hanno avuto due o più figli la pensione deve essere pari ad almeno 2,6 volte l’assegno sociale.