Nessuna penalizzazione sulle pensioni di vecchiaia, lo ha appena detto la Premier Meloni. Se c’è un indirizzo che il Governo sta prendendo per la futura riforma delle pensioni questo è quello del calcolo contributivo. Che naturalmente andrà a colpire solo i pensionamenti anticipati. Mai quindi quelli di vecchiaia, che sono la misura ordinaria che prevede il raggiungimento dell’età cosiddetta “pensionabile”.
La pensione di vecchiaia però ha diverse sfaccettature. Infatti in base al soggetto interessato alla misura, cambiano a volte anche i requisiti.
“Buonasera, vi faccio innanzitutto i complimenti per i vostri approfondimenti sul tema delle pensioni. Perché spesso ho trovato risposte ai miei dubbi come da nessun’altra parte. Oggi però volevo chiedervi se è vero che per le lavoratrici in base ai figli avuti c’è la possibilità di anticipare di un anno la pensione di vecchiaia. Ho appena compiuto 65 anni di età e quindi a ottobre del 2024 compio 66 anni. Dal momento che è oltre due anni che non lavoro più, la mia carriera contributiva si è fermata esattamente a 20 anni.
Negli ultimi periodi non ho mai trovato una misura che permettesse a chi è nella mia situazione di poter anticipare la pensione. Perché le misure per i disoccupati prevedono molti anni di carriera che io non posso garantire. Però se è vero che c’è questo sconto, dal momento che io sono mamma di quattro figli, mi chiedo se è vero che non devo aspettare per forza i 67 anni di età. Vi ringrazio in anticipo per la vostra eventuale risposta al mio quesito.”
È vero che c’è chi può andare in pensione a 66 anni con 20 anni di contributi?
Quando si parla di pensioni di vecchiaia in linea di massima si fa riferimento a quella prestazione che si prende una volta completati i 67 anni di età e una volta completati 20 anni di contributi versati.
Sconti, quindi, quasi sempre per quanto concerne i contributi versati. Ma sono sconti con cui un lavoratore può anticipare la pensione che altrimenti non sarebbe fruibile. Per i contributivi puri però si apre anche una versione assai particolare di pensione di vecchiaia. Infatti per le donne esiste la possibilità di uscire dal lavoro anche a 66 anni di età. E sempre con 20 anni di contributi versati come la nostra lettrice ha capito bene.
La pensione di vecchiaia per i contributivi puri, ecco varie vie di uscita
La pensione di vecchiaia per i contributivi in genere si prende a 71 anni di età con 5 anni di contributi versati. Invece la pensione di vecchiaia a 67 anni con 20 anni di contributi versati fino al 31 dicembre 2023 sarà vincolata all’importo soglia della pensione pari a 1,5 volte l’assegno sociale. Il Governo ha deciso di eliminare questo vincolo dal 2024. Quindi i lavoratori potranno andare in pensione, anche se hanno il primo contributo versato successivo al 1995, con 67 anni di età e 20 anni di contributi versati a prescindere dall’importo della pensione che percepiranno.
Però, per le donne c’è davvero la possibilità di andare in pensione con la quiescenza di vecchiaia sfruttando una vecchia norma della Riforma Dini. Uno sconto di 4 mesi per ogni figlio ha avuto fino a massimo 12 mesi rispetto all’età pensionabile vigente.
Gli sconti sull’età della quiescenza di vecchiaia per le donne
Significa che una donna che ha avuto un solo figlio può uscire dal lavoro con 20 anni di contributi versati e con 66 anni e 8 mesi di età.
Pertanto se c’è una misura utile alla nostra lettrice per andare in pensione è questa. Avendo avuto 4 figli come lei ci dice, può andare in pensione nel 2024, quando compirà 66 anni. Va detto però che nel suo quesito dimentica di dirci se i 20 anni di contributi che dice di avere, ricadono nel contributivo. Perché se così non fosse non ha diritto a questo sconto visto che riguarda solo contribuenti la cui carriera dei versamenti è iniziata dopo il 31 dicembre 1995.