Pensione a 67 anni di età +15 C: cosa significa e come percorrere la strada

La pensione a 67 anni con 15 anni di contributi è possibile grazie alle deroghe Amato e al sistema contributivo. Ecco tutte le strade
6 ore fa
3 minuti di lettura
pensione
Foto © Licenza Creative Commons

La pensione di vecchiaia rappresenta un momento cruciale nella vita di ogni lavoratore, ma spesso le regole che la regolano possono sembrare complesse e difficili da comprendere.

In Italia, l’età ordinaria per andare in pensione è fissata a 67 anni, e generalmente è richiesto un minimo di 20 anni di contributi. Tuttavia, esistono delle deroghe che permettono di andare in pensione con soli 15 anni di contributi, a patto che vengono soddisfatte alcune condizioni specifiche. Queste opportunità possono risultare particolarmente utili per quei lavoratori che, a causa di carriere frammentate o situazioni lavorative discontinue, non sono riusciti a raggiungere il tetto contributivo standard.

In vista della possibile riforma pensioni, è utile riepilogare i requisiti che servono oggi per la pensione 67,15. Una forma di pensionamento che non dovrebbe essere interessata da novità (almeno nel breve tempo).

Deroghe Amato: Un’opportunità per accedere alla pensione 67,15

Le deroghe alla normativa pensionistica ordinaria sono strumenti che permettono di andare in pensione anche senza aver accumulato i 20 anni di contributi solitamente. Ossia, quelli richiesti per la pensione vecchiaia ordinaria a 67 anni di oggi. Tra queste, spiccano le cosiddette Deroghe Amato , introdotte in varie fasi negli anni ’90. Queste deroghe consentono a determinati lavoratori di accedere alla pensione di vecchiaia con soli 15 anni di contributi, a condizione che siano rispettati determinati requisiti.

La prima deroga Amato nella pensione vecchiaia consente ai lavoratori di andare in pensione a 67 anni con 15 anni di contributi, a patto che tali contributi siano stati interamente versati entro il 31 dicembre 1992. Questa specifica data è fondamentale, poiché solo coloro che hanno raggiunto tale soglia contributiva entro quella i dati possono beneficiare di questa particolare possibilità.

Seconda deroga Amato

Un’altra opportunità di accedere alla pensione 67, 5 è offerta dalla seconda deroga Amato, che si rivolge a quei lavoratori che, pur non avendo versato tutti i contributi richiesti entro il 1992, avevano comunque ottenuto l’autorizzazione a versare contributi volontari prima di quella data.

Questo significa che anche se i contributi volontari non sono stati effettivamente versati, l’autorizzazione stessa diventa un requisito sufficiente per accedere alla pensione con soli 15 anni di contributi, mantenendo sempre l’età pensionabile fissata a 67 anni.

Terza deroga Amato

La terza deroga Amato rappresenta un’altra via per accedere alla pensione con 15 anni di contributi, ed è pensata per quei lavoratori che hanno avuto carriere caratterizzate da lavori discontinui o saltuari. Per beneficiare di questa deroga, il lavoratore deve soddisfare due condizioni fondamentali: aver accumulato almeno 10 anni di lavoro, con meno di 52 settimane di contributi per ciascun anno lavorativo, e aver avuto l’iscrizione obbligatoria alla previdenza da almeno 25 anni. In pratica, questa deroga è pensata per quelle persone che, pur avendo lavorato per molti anni, hanno avuto un’attività professionale caratterizzata da periodi di lavoro brevi e non continui, senza quindi riuscire a raggiungere il numero standard di contributi richiesti.

L’opzione per il sistema contributivo: una scelta vantaggiosa o un sacrificio?

Oltre alle deroghe Amato, un’altra possibilità per accedere alla pensione 67,15  è rappresentata dall’opzione del sistema contributivo . Questa scelta è disponibile per coloro che accettano di ricalcolare la propria pensione esclusivamente in base ai contributi effettivamente versati durante la carriera lavorativa, rinunciando al sistema misto (che include anche una parte retributiva). Questa opzione, sebbene consenta di andare in pensione con un numero inferiore di anni di contributi, comporta un evidente sacrificio economico, in quanto il ricalcolo contributivo può portare una significativa riduzione dell’importo mensile della pensione.

Il sistema contributivo si basa infatti su un principio semplice. Quanto più alti e costanti sono stati i contributi versati durante la carriera, tanto più alta sarà la pensione. Di conseguenza, chi ha avuto una carriera frammentata o ha versato contributi limitati dovrà probabilmente fare i conti con una pensione significativamente inferiore rispetto a chi ha avuto una carriera stabile e continuativa.

Tuttavia, per chi si trova nella situazione di non aver raggiunto i 20 anni di contributi richiesti dal sistema ordinario, questa opzione può comunque rappresentare una via d’uscita, anche se con un costo economico.

Pensione 67,15: un sistema pensato per carriere frammentate

In sintesi, le varie deroghe Amato e l’opzione per il sistema contributivo rappresentano delle possibilità concrete per accedere alla pensione a 67,15. Queste soluzioni sono pensate in particolare per quei lavoratori con carriere lavorative frammentate o discontinue. Lavoratori che non hanno avuto l’opportunità di accumulare i 20 anni di contributi richiesti dalle regole ordinarie.

Le deroghe Amato, in particolare, riflettono un’attenzione del legislatore verso quei lavoratori che si trovano in una condizione di svantaggio dal punto di vista contributivo. Ad esempio, quelli che hanno avuto una carriera fatta di lavori saltuari o discontinui. Il sistema contributivo, invece, offre una soluzione a chi preferisce andare in pensione prima, anche accettando una pensione ridotta.

Riassumendo

  • Le deroghe Amato permettono la pensione a 67 anni con soli 15 anni di contributi.
  • La prima deroga richiede che i contributi siano stati versati interamente entro il 1992.
  • La seconda deroga vale per chi ha ottenuto l’autorizzazione ai versamenti volontari prima del 1992.
  • La terza deroga è per chi ha avuto lavori discontinui con almeno 25 anni di iscrizione previdenziale.
  • Il sistema contributivo consente la pensione con 67,15, ma riduce l’importo mensile.
  • Queste opzioni aiutano chi ha carriere frammentate per raggiungere la pensione senza 20 anni di contributi.

 

 

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

taglio dei tassi
Articolo precedente

BCE: il taglio dei tassi e le prospettive economiche in Europa

Lotta all'evasione fiscale inutile. Il nostro problema sono i crediti fiscali non riscossi.
Articolo seguente

Evasione fiscale fino a 82 miliardi, le partite Iva le più colpite