Pensione a 70 anni nel 2025: a chi dovrebbe essere veramente data la scelta

La proposta di poter scegliere di andare in pensione a 70 anni dal 2025 dovrebbe essere data a chi realmente ne avrebbe necessità
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scelta pensione a 70 anni
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Il tema delle pensioni è sempre più centrale nel dibattito politico e sociale in Italia. Con l’invecchiamento della popolazione e le sfide economiche a cui il Paese deve far fronte, il sistema previdenziale è sottoposto a continue revisioni e riforme. Tra le novità più discusse, c’è la possibilità di estendere il limite di età per il pensionamento obbligatorio del settore pubblico. In particolare si vorrebbe concedere la possibilità di andare in pensione a 70 anni dal 2025.

Cosa potrebbe cambiare e quali opportunità si profilano per chi si avvicina alla fine della carriera lavorativa?

Il contesto normativo attuale

Secondo la normativa vigente, l’età ordinaria per andare in pensione è fissata a 67 anni (c.d. pensione vecchiaia).

Ai dipendenti del settore pubblico, tuttavia, è imposto il pensionamento al raggiungimento dei 65 anni di età con i requisiti per la pensione anticipata ordinaria, ovvero a 67 anni di età coni 20 anni di contributi.

La nuova proposta legislativa in discussione, potrebbe introdurre l’opzione di prolungare l’attività lavorativa fino a 70 anni. Tale misura, attualmente in fase di valutazione, è pensata per consentire a coloro che desiderano rimanere nel mondo del lavoro di farlo, soprattutto se la loro condizione contributiva non permette di ottenere una pensione adeguata. Anche se, la cosa vorrebbe essere limitata ad un certa percentuale di lavoratori. Insomma, una possibilità di pensione a 70 anni solo per pochi e non per tutti.

Questa possibile estensione della pensione a 70 anni pensionabile rappresenterebbe una risposta concreta a coloro che si trovano in situazioni simili a quella, ad esempio, di una collaboratrice scolastica nata nel 1958, la quale, pur avendo raggiunto l’età pensionabile entro il 2025, non dispone di un numero sufficiente di anni di contributi per ottenere un trattamento pensionistico soddisfacente.

Si pensi, ad esempio, alla collaboratrice che nel 2025 avrà 67 anni e 21 anni di contributi. Tale collaboratrice, in base alla normativa attuale, ad agosto 2025 riceverà obbligatoriamente il decreto di pensionamento (avendo raggiunto i requisiti per l’ordinaria pensione di vecchiaia).

Nel suo caso, e in quello di molti altri lavoratori, invece, continuare a lavorare fino a 70 anni potrebbe essere una scelta conveniente per migliorare la propria posizione economica una volta terminata la carriera.

Pensione a 70 anni nel 2025? A chi dovrebbe essere permesse

Se la nuova legge sarà approvata, la possibilità di rimanere in servizio fino a 70 anni dovrebbe essere estesa a diverse categorie di lavoratori pubblici, con particolare attenzione a coloro che non hanno maturato un sufficiente montante contributivo. Al momento, coloro che compiono 67 anni entro agosto 2025 sono soggetti al pensionamento d’ufficio. Tuttavia, la nuova norma dovrebbe permettere loro di fare richiesta per continuare a lavorare per altri tre anni, garantendosi così una pensione più elevata.

Questa proroga potrebbe risultare particolarmente vantaggiosa per i lavoratori con carriere discontinue o con periodi di disoccupazione, che spesso si ritrovano con pensioni basse a causa della ridotta contribuzione. L’obiettivo della riforma sarebbe quindi duplice: da un lato, offrire maggiore flessibilità a chi desidera proseguire la propria carriera; dall’altro, alleggerire il sistema pensionistico, incentivando chi può a rimanere più a lungo nel mondo del lavoro.

Riassumendo…

  • Proposta di estendere l’età pensionabile del settore pubblico a 70 anni dal 2025.
  • Attualmente, il pensionamento obbligatorio nel settore pubblico avviene a 67 anni ovvero a 65 anni.
  • L’estensione sarebbe una facoltà e non un obbligo
  • Si vorrebbe riservare la cosa solo a pochi e non a tutti
  • Invece, l’ideale sarebbe di dare la possibilità a tutti di scegliere.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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