Pensione a rischio: gli adempimenti che salvano dalla restituzione

La restituzione pensione è una problematica che coinvolge molti pensionati, soprattutto quando ricevono trattamenti integrativi
2 mesi fa
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Quando si parla di pensione, spesso si pensa a un diritto acquisito che dura per tutta la vita, ma esistono circostanze in cui questo diritto può essere rivisto o addirittura interrotto. In alcuni casi, i pensionati possono essere tenuti a ripristinare una parte o la totalità della pensione percepita.

Questa eventualità riguarda principalmente coloro che beneficiano di trattamenti integrativi legati ai redditi o a particolari condizioni personali, come l’invalidità.

Vediamo nel dettaglio come funziona la restituzione della pensione e quali obblighi devono rispettare i beneficiari per evitare questa scomoda situazione.

I benefici integrativi e gli obblighi da rispettare

Molti pensionati non ricevono solo la pensione base, ma usufruiscono di integrazioni legate a diverse variabili, come il reddito personale o familiare, o lo stato di salute.

Ad esempio, coloro che percepiscono trattamenti economici per l’invalidità devono rispettare rigide regole. Un caso tipico è quello di chi riceve una prestazione di invalidità non compatibile con un ricovero in strutture sanitarie a carico dello Stato. In tali situazioni, se il pensionato viene ricoverato in istituto, deve prontamente comunicarlo, poiché il trattamento potrebbe essere sospeso.

La comunicazione avviene attraverso moduli specifici, il c.d. Modello ACC.AS/PS, che serve proprio a informare l’ente previdenziale di eventuali ricoveri o altre modifiche rilevanti. La presentazione può farsi direttamente online all’INPS oppure tramite CAF/Patronato. Il mancato invio di queste informazioni può comportare una serie di conseguenze, come la sospensione temporanea o definitiva del beneficio ricevuto.

La comunicazione dei redditi: si rischia la restituzione pensione

Un altro aspetto cruciale riguarda coloro che ricevono pensioni integrate da maggiorazioni sociali, legate alla condizione di basso reddito. In questo caso, è obbligatorio comunicare periodicamente i propri redditi, poiché una variazione nelle entrate può influire sull’importo della pensione.

Se il pensionato o la sua famiglia dovesse superare una certa soglia di reddito, l’integrazione potrebbe essere sospesa o ridotta.

Per effettuare questa comunicazione, si utilizza il Modello RED.

L’omessa o dichiarazione incompleta dei redditi può portare non solo alla sospensione delle integrazioni, ma anche alla richiesta di restituzione delle somme percepite in eccesso. Questo obbligo è particolarmente stringente per chi riceve, ad esempio, l’Assegno Sociale 2024, una prestazione interamente legata al reddito. In caso di superamento della soglia consentita, si rischia di dover restituire tutto o parte dell’importo pensione.

La sospensione delle prestazioni e il rischio di dover restituire

In molti casi, dunque, il mancato rispetto degli obblighi di comunicazione porta a una sospensione delle prestazioni. Se si tratta di una pensione interamente legata al reddito, come nel caso dell’Assegno Sociale, la sospensione può riguardare anche l’intero importo. Diversamente, per le pensioni minime integrate con maggiorazioni sociali, la sospensione può riguardare solo queste ultime, lasciando intatta la parte di pensione base.

La sospensione, tuttavia, non è l’unico rischio a cui va incontro chi non rispetta le regole. In determinate circostanze, l’INPS può richiedere la restituzione di tutte o parte delle somme indebitamente percepite nel corso degli anni precedenti. Questo avviene soprattutto quando vengono rilevati errori o omissioni nella comunicazione dei redditi o dello stato di salute.

Come avviene la restituzione pensione

Nel caso in cui l’ente previdenziale rilevi delle incongruenze e richiede la restituzione della pensione, questa può avvenire in diverse modalità. Se il pensionato continua a percepire un trattamento pensionistico, l’INPS può decidere di recuperare l’importo indebitamente percepito attraverso una trattenuta mensile. In pratica, l’istituto può applicare delle trattenute sulle pensioni successive fino a coprire il totale dovuto.

Questa modalità è particolarmente utile per evitare di gravare eccessivamente sul bilancio del pensionato, permettendo di dilazionare il pagamento nel tempo.

Tuttavia, nei casi più gravi, o quando il pensionato non percepisce più alcuna prestazione, l’INPS può richiedere il pagamento in un’unica soluzione, una misura che può avere un impatto significativo sulle finanze di chi si trova in difficoltà economiche.

Riassumendo

  • La restituzione della pensione riguarda chi riceve trattamenti integrativi legati a redditi o condizioni personali.
  • I pensionati devono comunicare redditi e cambiamenti di stato, come ricoveri, per evitare sospensioni.
  • Omessa comunicazione può portare alla sospensione della pensione o alla richiesta di restituzione.
  • L’INPS può recuperare somme indebite tramite rate trattenute sulle pensioni future.
  • Monitorare il proprio profilo pensionistico è fondamentale per evitare problemi con l’INPS.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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