Pensione ai superstiti, chi può richiederla, come fare domanda

Come fare domanda per la pensione ai superstiti e chi può richiederla. Le percentuali di riparto fra gli aventi diritto.
4 anni fa
2 minuti di lettura
calcolo pensione futura

La pensione ai superstiti si richiede quando muore l’assicurato o il pensionato. Possono richiederla il coniuge, i figli, i genitori o i fratelli e le sorelle.

La pensione ai superstiti va distinta in pensione di reversibilità, in caso di decesso del pensionato, e di pensione indiretta in caso di decesso del lavoratore assicurato. Nel secondo caso è necessario che la persona assicurata abbia versato almeno 15 anni di contributi. In alternativa sono sufficienti 5 anni di cui almeno 3 nel quinquennio precedente il decesso.

Chi può richiedere la pensione ai superstiti

La pensione ai superstiti è un diritto che sorge in capo ai familiari al momento del decesso dell’assicurato o pensionato. Può essere richiesta dal coniuge (l’Inps riconosce anche le unioni civili), anche divorziato a condizione che sia titolare dell’assegno divorzile e che non sia passato a nuove nozze.

Qualora il dante causa si sia risposato, le rispettive quote di pensione agli ex coniugi sono stabilite con apposita sentenza del Tribunale civile che terrà conto del tempo trascorso nelle vecchie e nuove nozze.

La pensione ai superstiti ai figli

Il diritto alla pensione ai superstiti sorge anche in capo ai figli fino al compimento del 18 esimo anno di età. Possono beneficiare della pensione anche i figli maggiorenni a carico del genitore defunto purché studenti frequentanti scuole o corsi di formazione professionale (fino al 21 esimo anno di età. Anche gli studenti universitari hanno diritto alla pensione di reversibilità se risultavano a carico del genitore defunto e fino alla durata del corso legale di laure (non oltre il 26 esimo anno di età). La pensione è riconosciuta indipendentemente dall’età anagrafica ai figli inabili al lavoro.

In assenza di coniuge o figli, possono ricevere la pensione ai superstiti i genitori. Ma solo se al momento della morte dell’assicurato o pensionato abbiano compiuto il 65 esimo anno di età, non siano titolari di pensione e risultino a carico del lavoratore deceduto.

In assenza anche dei genitori, possono richiedere la pensione i fratelli celibi e sorelle nubili dell’assicurato o pensionato.  Purché al momento della morte di quest’ultimo siano inabili al lavoro, non siano titolari di pensione, siano a carico del lavoratore deceduto.

Come fare la domanda

La domanda per ottenere la pensione ai superstiti va presentata all’Inps o ad altro apposito ente previdenziale. La richiesta va fatta solo ed esclusivamente online dall’avente diritto, anche tramite Contact Center o rivolgendosi agli enti di patronato. Non vi è una data di scadenza, ma prima di fa meglio è.

L’importo della pensione ai superstiti

La pensione del defunto non viene devoluta per intero ai familiari superstiti, ma ripartita secondo alcune percentuali, come previsto dalla legge, e in particolare:

  • 60%, solo coniuge;
  • 70%, solo un figlio;
  • 80%,coniuge e un figlio ovvero due figli senza coniuge;
  • 100%coniuge e due o più figli ovvero tre o più figli;
  • 15%per ogni altro familiare, avente diritto, diverso dal coniuge, figli e nipoti.

Qualora abbiano diritto alla pensione di reversibilità altri parenti, le aliquote di reversibilità sono le seguenti:

  • 70%, un figlio;
  • 80%, due figli;
  • 100%, tre o più figli;
  • 15%, un genitore;
  • 30%, due genitori;
  • 15%, un fratello o sorella;
  • 30%, due fratelli o sorelle;
  • 45%, tre o più fratelli o sorelle.
  • quattro fratelli o sorelle: 60%;
  • cinque fratelli o sorelle: 75%;
  • sei fratelli o sorelle: 90%;
  • sette fratelli o sorelle: 100%.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Anche per il bonus vacanze vale la cessione del credito: come avere subito l’accredito

pensioni-estero
Articolo seguente

Detrazioni e deduzione: spettano anche per i residenti all’estero?