Ogni anno l’Inps effettua controlli per l’“accertamento dell’esistenza in vita” dei pensionati all’estero. Per il biennio “2019-2020” i controlli del Fisco proseguiranno per aree geografiche. Da ottobre scorso (e fino a marzo 2020) saranno soggetti a controlli fiscali i pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) e Paesi d’ Europa, ad eccezione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e di quelli limitrofi. Scopo dei controlli è appunto verificare che i pensionati all’estero siano in vita. L’Inps, mediante il gruppo Citibank, avvia ogni anno controlli sui pensionati residenti all’estero per verificare che questi siano ancora in vita, in modo da evitare il rischio di erogazione di somme pensionistiche non dovute.
Che cosa fare per non perdere il diritto a riscuotere la pensione? I pensionati all’estero dovranno provvedere a far pervenire le attestazioni di esistenza in vita entro il 13 febbraio 2020. Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta il pagamento della rata di marzo 2020 potrà avvenire in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza.
Se però il pensionato non riscuote personalmente la pensione o non produce l’attestazione di esistenza in vita entro il 19 marzo 2020, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata del mese di aprile 2020. Per quanto riguarda la seconda fase dei controlli, le comunicazioni saranno notificate nel corso del mese di febbraio 2020 e i pensionati avranno l’onere di presentare attestazioni di esistenza in vita entro i primi giorni di giugno 2020. Se ciò non accade, il pagamento della rata di luglio 2020, qualora possibile, avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza.
Anche in questa seconda ondata, ovviamente, qualora il pensionato non provveda a riscuotere personalmente la pensione o non produce l’attestazione di esistenza in vita entro il 19 luglio 2020, il pagamento delle pensioni si intende sospeso dalla rata di agosto 2020.
La modalità più frequente per accertare l’esistenza in vita è quella cartacea. Se vogliono seguire questa via, i pensionati dovranno far pervenire il modulo di attestazione dell’esistenza in vita, debitamente compilato, datato, firmato e con allegata la documentazione di supporto, alla casella postale «PO Box 4873, Worthing BN99 3BG, United Kingdom», entro la scadenza indicata nella lettera con le istruzioni.
Per maggiori dettagli si rimanda alla lettura del Messaggio Inps n. 3884 del 25 ottobre 2019.
Pensionati all’estero, i controlli non riguardano tutti: ecco chi è escluso dall’accertamento
Per una ragione di semplificazione amministrativa, l’INPS non invierà la richiesta di accertamento alle seguenti categorie di pensionati all’estero:
- titolari di pensioni che sono oggetto di scambi mensili di informazioni con le Istituzioni Previdenziali tedesche, svizzere e polacche;
- pensionati che si sono presentati personalmente agli sportelli Western Union per la riscossione di almeno una rata di pensione dal 1° luglio 2019;
- beneficiari di pensione i cui pagamenti sono stati già sospesi da Citibank a causa del mancato completamento delle precedenti campagne di accertamento dell’esistenza in vita o di tre riaccrediti consecutivi di rate di pensione;
- pensionati che riscuotono annualmente importi mensili inferiori a 10 euro, in quanto per tali beneficiari la verifica è effettuata con cadenza di due anni, considerando lo scarso rischio di erogazione di rilevanti importi indebiti.
Da ultimo segnaliamo che, se il pensionato che riceve l’accertamento si trova in stato di infermità fisica o mentale, oppure nel caso di pensionati che risiedono in istituti di riposo o sanitari, pubblici o privati, occorrerà contattare il Servizio di supporto di Citi, che metterà a disposizione il modulo alternativo di certificazione di esistenza in vita.