Non solo Canarie e Portogallo: chi si trasferisce per la pensione all’estero ha una scelta ampia di destinazioni anche a poche ore di volo. Alcune si stanno scoprendo negli ultimi anni, come la Bulgaria, altre invece sono ancora ad appannaggio di poche. Tra queste ultime il nord Africa: vi abbiamo già parlato della Tunisia e del Marocco. Oggi vediamo tre motivi per trasferirsi in Senegal per la pensione.
Tre motivi per vivere in Senegal in pensione
Quando si sceglie la destinazione per la pensione all’estero, entrano in gioco fattori soggettivi e oggettivi.
Il primo è il clima: chi ama il sole sarà contento di sapere che la stagione secca va da novembre a giugno.
Il secondo è l’aspetto fiscale: si può prendere la pensione in Senegal al lordo, su domanda (aperta anche ai dipendenti pubblici ex INPDAP). Le agevolazioni fiscali per i pensionati in Senegal si ispirano a quelle del Marocco.
Terzo motivo è il costo della vita: sebbene ci siano alcuni prodotti che, a volte inspiegabilmente costano di più, in media i prezzi sono più bassi che in Italia, soprattutto se ci si adegua alle abitudini locali. Generi alimentari e affitti sono piuttosto bassi.
Luoghi comuni e falsi miti da sfatare sul Senegal
Non avete mai pensato di andare a vivere in Senegal? Forse perché vi siete lasciati abbindolare da alcuni luoghi comuni. Parlando di Africa alcuni sono spinti a pensare che si tratti di un luogo pericoloso sotto il profilo della sicurezza oppure non adeguato a livello di sanità. Aspetti determinanti per vivere una pensione tranquilla. Ma è proprio così? Forse le strutture sanitarie non sono al livello europeo ma per l’Africa rappresentano una delle avanguardie. Il Senegal è un Paese relativamente tranquillo: del resto la sua storia ha visto alternanza pacifica di partiti e nessuna lotta etnica o religiosa (la prevalenza è di musulmani ma ci sono comunità cristiane e la convivenza è pacifica).