Pensione anticipata 2025, lavoro gravoso e lavoro usurante, 3 misure da sfruttare, eccole

Per la pensione anticipata 2025, lavoro gravoso e lavoro usurante consentono di uscire con 3 misure differenti.
1 mese fa
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Per la pensione anticipata 2025, lavoro gravoso e lavoro usurante consentono di uscire con 3 misure differenti.
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La pensione di anzianità oggi si chiama pensione anticipata ed è l’unica misura che nel 2025 consente di andare in pensione senza distinzione di platea, a prescindere dall’età del lavoratore. Infatti, l’altra misura senza limiti di età è la Quota 41 per i precoci, che però è destinata solo a invalidi, disoccupati, caregiver e addetti ai lavori gravosi e usuranti.

Ma per queste due categorie di lavoratori che svolgono mansioni logoranti, ci sono altre misure a loro destinate che però prevedono limiti anagrafici da raggiungere, oltre ai soliti limiti contributivi.

Pensione anticipata 2025, lavoro gravoso e lavoro usurante, 3 misure da sfruttare, eccole

Ci sono particolari categorie di lavoratori che potrebbero sfruttare dei canali di pensionamento anticipato molto allettanti. Per la pensione anticipata 2025, i lavori gravosi e i lavori usuranti sono queste categorie che possono andare in pensione, entrambe con la Quota 41 per i precoci. Per il lavoro usurante c’è anche lo scivolo di Quota 97,6, mentre per il lavoro gravoso c’è anche l’Ape Sociale.

È evidente che siano due categorie distinte e separate, anche se spesso confuse le une con le altre. Ma, ripetiamo, si tratta di due spaccati della società lavoratrice a cui l’INPS offre concrete possibilità di anticipare l’uscita. Sono tre le misure da sfruttare e adesso le vedremo tutte e tre per capire bene come funzionano e come possono tornare utili a chi svolge questi lavori.

Lavoro gravoso e lavoro usurante, ecco le tipologie di attività 2025

Il lavoro gravoso è quello che consente l’accesso alla pensione con la Quota 41 per i lavoratori precoci e con l’Ape Sociale. In base ai requisiti che può vantare un lavoratore, si può scegliere tra queste due pensioni anticipate.

Ma quali sono le attività di lavoro gravoso per la pensione anticipata 2025? Nello specifico, abbiamo:

  • conciatori di pelli e pellicce;
  • addetti alle attività di pulizia privi di qualifica;
  • facchini e addetti allo spostamento di merci e simili;
  • camionisti e conducenti di mezzi pesanti in genere;
  • macchinisti di treni e personale ferroviario viaggiante in genere;
  • gruisti e guidatori di macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
  • infermieri ed ostetriche che operano su turni in sala operatoria o sala parto;
  • maestri di asilo nido ed educatori scuola dell’infanzia;
  • operai edili;
  • netturbini e addetti alla raccolta o alla separazione dei rifiuti;
  • addetti alla cura di persone non autosufficienti;
  • operai agricoli;
  • operai siderurgici;
  • pescatori;
  • lavoratori marittimi.

Invece, il lavoro usurante è quello che permette di accedere alla pensione con la Quota 41 per i precoci, ma anche con lo scivolo usuranti.

In questo caso, le attività di lavoro che rientrano in questa categoria sono:

  • lavoratori notturni;
  • addetti alla linea catena;
  • conducenti di veicoli per il servizio pubblico di trasporto collettivo;
  • addetti al lavoro in galleria, cava o miniera;
  • lavoratori con mansioni svolte in sotterraneo;
  • addetti al lavoro in cassoni ad aria compressa;
  • attività di palombaro;
  • addetti al lavoro con costante esposizione alle alte temperature;
  • lavoratori del vetro cavo;
  • addetti al lavoro in spazi ristretti.

Pensione anticipata 2025 per lavori gravosi e lavori usuranti, ecco la Quota 41

Avere la possibilità di anticipare la pensione per via di attività lavorative logoranti come quelle gravose e come quelle usuranti è possibile anche nel 2025. Partiamo dalla misura che permette di andare in pensione ad entrambe le categorie, e cioè la Quota 41 per i lavoratori precoci. I requisiti utili alla misura sono:

  • almeno 41 anni di contributi versati;
  • almeno 35 anni di contributi effettivi (escludendo i contributi figurativi da disoccupazione o malattia);
  • almeno un anno, anche discontinuo, versato prima di aver raggiunto i 19 anni di età.

La misura non ha particolari vincoli, perché non ha limiti di età e non prevede tagli di assegno o penalizzazioni dovute al ricalcolo contributivo.

La pensione è calcolata con il sistema misto e la decorrenza è posticipata di tre mesi rispetto alla data di maturazione dei requisiti. Il lavoro gravoso o il lavoro usurante deve essere stato svolto per sette degli ultimi dieci anni di carriera o, in alternativa, per sei degli ultimi sette anni.

La pensione anticipata 2025 con lo scivolo usuranti

Per il lavoro usurante, e quindi non per il lavoro gravoso, c’è una misura esclusiva per questo genere di attività. La chiamano infatti scivolo usuranti e consente di andare in pensione completando i seguenti requisiti:

  • almeno 61 anni e 7 mesi di età;
  • almeno 35 anni di contributi versati;
  • contestuale completamento della Quota 97,6.

Anche in questo caso nessun vincolo, pensione calcolata con il sistema misto e in base ai contributi versati alla data di uscita. La Quota 97,6 va completata usando anche le frazioni di anno e sommando età e contributi. Quindi, i 61 anni e 7 mesi di età e i 35 anni di contributi sono da considerare come le due soglie minime da completare.

Il lavoro usurante tra le categorie prima citate deve essere stato svolto per sette degli ultimi dieci anni o per la metà della vita lavorativa.

Per i lavori gravosi c’è l’Anticipo pensionistico sociale

Solo per i lavori gravosi, invece, c’è la possibilità di sfruttare pure l’Ape Sociale. Questa misura, anziché chiudere il 31 dicembre 2024, sarà fruibile anche nel 2025. E i requisiti da centrare per chi svolge un lavoro gravoso tra quelli prima citati sono:

  • almeno 63 anni di età;
  • almeno 36 anni di contributi versati.

Il lavoro gravoso deve essere stato svolto per sette degli ultimi dieci anni di carriera o, in alternativa, per sei degli ultimi sette anni. La pensione con l’Ape Sociale però non è esente da limiti.

Trattandosi di una misura temporanea, visto che a 67 anni decade e poi si deve passare a chiedere la pensione di vecchiaia, la prestazione non può superare 1.500 euro al mese come importo. Non consente di percepire la tredicesima, i trattamenti di famiglia, le maggiorazioni e non viene indicizzata al tasso di inflazione per l’intera sua durata.

Inoltre, si tratta di una misura non reversibile in caso di prematuro decesso del beneficiario. Infine, non consente di svolgere alcuna attività lavorativa fatta eccezione per il lavoro autonomo occasionale, purché non si ecceda il limite dei 5.000 euro di reddito aggiuntivo all’anno.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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