La riforma pensioni basata sul prestito APE non agevolerà i militari? Facendo leva sugli ultimi paletti imposti sui requisiti appare evidente che per le forze dell’ordine l’uscita anticipata con prestito APE non anticiperà nulla rispetto alla pensione di vecchiaia, anzi.
Requisiti pensione militari 2017: vecchiaia e APE a confronto
Secondo gli ultimi aggiornamento infatti, l’uscita anticipata con prestito APE sarà disponibile una volta compiuti i 63 anni. Per il comparto Sicurezza e Difesa però vigono regole più favorevoli rispetto agli altri dipendenti pubblici già oggi, prima del debutto della riforma.
La pensione militari 2017 prevede l’uscita a 57 anni e 7 mesi con 35 anni di contributi (con una finestra mobile di ulteriori 12 mesi) oppure con 40 anni e 7 mesi versamenti indipendentemente dall’età anagrafica (ma con finestra mobile di 15 mesi) o ancora al raggiungimento di 60 anni e 7 mesi di età con un minimo di 20 anni di contributi.
Tutt’al più la pensione anticipata con prestito APE potrebbe essere invocata per qualifiche superiori per le quali la pensione di vecchiaia richiede il compimento dei 65 anni.
Discorso analogo può essere fatto anche per la forma gratuita, ovvero l’APE social. In questo caso i requisiti previsti per l’erogazione del prestito senza penalizzazione (stato di disoccupazione, invalidità etc) appaiono difficilmente configurabili all’interno della carriera militare. Quali militari potranno fare domanda di APE social? Questa possibilità appare esaurirsi a coloro che assistono da almeno sei mesi coniuge o parente di primo grado convivente con invalidità grave e hanno alle spalle almeno 30 anni di contributi.
Nessun beneficio per i militari che vogliono andare in pensione neppure dalla quota 41 per i precoci.