Pensione anticipata, congedo straordinario e finestra di decorrenza, chiariamo i dubbi

Congedo straordinario, pensione anticipata e periodo di preavviso da dare al datore di lavoro: ecco come fare i conti.
6 anni fa
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pace fiscale

Buongiorno.

Le chiedo gentilmente qualche informazione (complicata!) per la mia pensione anticipata.

Sono dipendente ASL (infermiera) e al 30/06/19 avrò 39 anni 10 mesi e 19 giorni di contribuiti ( 3 anni di riscatto scuola) e posso avere 2 anni di congedo per legge 104 per mia mamma quindi a giugno 2021 avrei i requisiti per l’anticipata.

Considerando che ci sono i 3 mesi di finestra le mie domande sono:

1 – se inizio il congedo da fine agosto e quindi il congedo finisce due mesi dopo aver maturato i requisiti, “copro” almeno due mesi di finestra?

2 – se il congedo parte da metà agosto (finisco le ferie) i 19 giorni del conteggio mi servono per far considerare il mese di agosto come lavorativo?

Sperando di essere stata comprensibile le chiedo quindi secondo Lei quando mi conviene far partire il congedo.

Ringraziandola anticipatamente le porgo cordiali saluti.

Pensione anticipata e finestra decorrenza

Il congedo straordinario retribuito da diritto a contribuzione figurativa valida sia al diritto che alla misura della pensione quindi quei due anni si sommeranno, in ogni caso, ai suoi contributi.

Quello di cui, però, non tiene conto in tutti i suoi conteggi e i suoi calcoli è il periodo di preavviso che deve dare alla pubblica amministrazione per cui lavora per obbligo. Il periodo di preavviso va lavorato e non può essere interrotto da ferie, malattia e né tanto meno può essere collocato all’interno del congedo straordinario retribuito.

Se non erro nella pubblica amministrazione il periodo di preavviso è di sei mesi e volente o nolente i sei mesi che precedono la pensione dovrà lavorarli tutti, senza mai interromperli per ferie, malattia o altro (se prende malattia nel periodo di preavviso quest’ultimo si interrompe per riprendere all’effettiva ripresa dell’attività lavorativa).

In tutto il suo ragionamento, quindi, non ha considerato quanto deve al suo datore di lavoro, tenendo conto solo delle sue esigenze.

Secondo me, quindi, dovendo in ogni caso lavorare gli ultimi 6 mesi per dare il preavviso con le dimissioni, farei partire il congedo quanto prima, lasciando le ferie accantonate e facendosele pagare nell’ultima busta paga. Raggiungendo i requisiti comprensivi di finestra, a settembre 2021 con decorrenza della pensione dal 1 ottobre, da aprile a settembre deve lavorare i suoi 6 mesi di preavviso. Fossi in lei, quindi, farei partire il congedo prima possibile, perché stando così le cose non riuscirà a sfruttare tutti e 2 gli anni di congedo retribuito se vuol pensionarsi per ottobre 2021.

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