Esistono alcuni vantaggi previdenziali che non tutti i lavoratori conoscono. E la carenza di queste conoscenze spesso fa perdere misure di pensionamento molto vantaggiose. Strumenti previdenziali che possono essere sfruttati e che invece nessuno o pochi utilizzano. Uno di questi è lo sconto per le lavoratrici in base ai figli avuti. Uno strumento di cui ha prodotto alcuni chiarimenti la recente circolare dell’INPS numero 46/2024. Una circolare che ha permesso di chiarire alcune interpretazioni potenzialmente erronee di queste agevolazioni a cui le donne possono arrivare.
“Salve, volevo capire se davvero posso sfruttare 8 mesi di sconto perché ho avuto due figli, sui contributi versati utili alla pensione. Sto per arrivare a 64 anni di età e mi chiedevo se, avendo 19 anni e 6 mesi di contributi, grazie agli 8 mesi di Bonus posso prendere la pensione anticipata contributiva. Grazie.”
Pensione anticipata contributiva, 19 anni non bastano, il Bonus va sull’età, chiarimenti INPS
Anche noi inizialmente abbiamo interpretato il Bonus per le mamme lavoratrici che vantano esclusivamente una contribuzione successiva al 31 dicembre 1995, valido anche per i contributi versati. Invece non è così, come chiarisce l’INPS nella circolare prima citata. Il vantaggio va nella direzione dell’età pensionabile con uno sconto che può essere sfruttato sia sulle pensioni di vecchiaia che su quelle anticipate. In altri termini, le lavoratrici possono sfruttare 4 mesi di sconto per ogni figlio, sull’età pensionabile e non sui contributi che servono per entrambe le misure e che sono pari a 20 anni. Praticamente, 19 anni di contributi e 64 anni di età non servono per le pensioni anticipate contributive in presenza di 3 figli. E non servono nemmeno per le pensioni di vecchiaia a 67 anni. L’agevolazione per le lavoratrici che hanno avuto dei figli riguarda l’età.
Come funziona lo sconto anagrafico per le madri, dentro pensioni di vecchiaia e anticipata contributiva
Partiamo dal presupposto che si tratta di una norma poco conosciuta e particolare da interpretare.
Le combinazioni ammesse
Tornando allo sconto per le mamme, la Legge Dini ammette il pensionamento con massimo 12 mesi di sconto sull’età pensionabile che passa a 66 anni in questi casi. Esattamente 66 anni di età e 20 anni di contributi è ciò che possono sfruttare le lavoratrici con almeno 3 figli avuti. In alternativa, dal momento che si tratta di lavoratrici che rientrano nel sistema contributivo, ecco che anche la pensione a 64 anni di età può scendere a 63 anni. Quindi in pensione con esattamente 63 anni di età e 20 anni di contributi.
Opzione donna non rientra nel Bonus anagrafico
Chi si trova ad aver già vicina all’età normale dei 64 o 67 anni per le due misure, non perde il diritto ad un’agevolazione per quanto riguarda i figli avuti. In alternativa allo sconto sull’età pensionabile infatti le interessate possono godere di un calcolo più vantaggioso della pensione. Perché con quelle che sono diventate madri di massimo due figli, la pensione contributiva è calcolata sul coefficiente valido per l’età di 65 anni e non di 64 anni. Invece con tre o più figli il coefficiente usato è quello dei 66 anni e non dei 64.