Pensione anticipata controllori di volo: cosa accade alla data della quiescenza obbligatoria a 60 anni?

Ecco cosa cambia con il DL 148 del 2017 per le pensioni dei dipendenti ENAV che perdono il titolo abilitante a 60 anni.
7 anni fa
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pensione a 61 anni

Buongiorno Patrizia,

vorrei qualche delucidazione su come potrebbe essere lo scenario in merito al mio ingresso pensionistico tra dieci anni.

Sono nato il 17 febbraio 1968 e ho iniziato a lavorare nel marzo del 1989, all’aeroporto della Malpensa, come security agent per una compagnia privata. Da allora ho cambiato varie società ma sempre nell’ambito aeroportuale. Il 17 luglio 2001 sono diventato controllore di volo presso ENAV (Ente Nazionale Assistenza al Volo) e tutt’oggi sono impiegato in questa azienda (che proprio nel 2001 è diventata una S. p.A., e sotto il governo Renzi, il 49% è stato totalmente privatizzato). I controllori di volo di tutta Europa possono rimanere in servizio fino a un massimo di sessant’anni, dopo di che vengono messi in quiescenza. Anche in ENAV vale la stessa regola: il lavoro è usurante, richiede mola concentrazione, pertanto sessant’anni è l’età massima in cui si può svolgere tale professione. Addirittura credo che l’età scenda di qualche anno in Francia e nei Paesi Bassi. So per certo che ogni sette di servizio anni ENAV “regala” un anno contributivo figurativo, per un massimo di quattro contributi figurativi. (come d’altronde accade o accadeva ai militari di carriera). Questo anno figurativo è in realtà pagato dal lavoratore, come si evince dalla busta paga, con il titolo di ” contributo di solidarietà”. Ora, stando ai miei calcoli, e immaginando che tra 10 anni il sistema pensionistico rimanga immutato, io verrei messo in quiescenza a 60 anni di età, e con una contribuzione pari a 39 anni più, teoricamente, 3 anni e mezzo di anni figurativi. Dico teoricamente perché sembra che la legge Fornero abbia messo in discussione questi cosiddetti contributi figurativi. Alcuni colleghi di Roma, al momento del pensionamento, si sono visti in un primo tempo disconoscere la contribuzione figurativa, e solo dopo aver fatto causa all’INPS, sono riusciti a farsi conteggiare questi anni. A quale tipo di pensionamento potrei accedere considerando la migliore delle ipotesi, ovvero sessant’anni di età e 39 anni di contribuzione (più tre e mezzo di figurativi)? Vale la pena sottolineare che ai lavoratori della mia categoria ENAV non dà possibilità di scelta: al compimento del 60 anno il lavoratore viene posto in quiescenza, indipendentemente dalla sua situazione contributiva. Quali scenari si potrebbero preconizzare per me, se – a dispetto di tutte le promesse elettorali da qui a marzo 2018 – nulla dovesse cambiare nei prossimi dieci anni?

Grazie infinite. Un saluto.

Dipendenti ENAV: un caso particolare

La questione dei dipendenti Enav ha fatto molto discutere negli ultimi anni fino a quando l’articolo 12-bis del DL numero 148 del 2017 ha portato al definitivo cambiamento per quel che riguarda la pensione di controllori del traffico aereo, piloti, operatori radiomisure e assistenti di volo.

La modifica apportata  riguarda i lavoratori dell’Enav che al compimento dei 60 anni di età perdono il titolo abilitante e porta ad allineare la perdita di tale titolo all’allineamento dei requisiti di pensionamento di coloro che hanno mantenuto l’iscrizione presso la CTPS  (assicurati prima del 31 dicembre 1995) e coloro che sono stati iscritti presso l’Inps (poiché assunti dopo tale data).

Pensione ENAV: cosa cambia?

Con la riforma Fornero, infatti, i lavoratori che dal 1 gennaio 2014 iscritti alla CTPS che perdono il titolo abilitante a 60 anni possono continuare ad accedere alla pensione, mentre i lavoratori assunti dopo il 31 dicembre 1995, iscritti presso l’Inps, per pensionarsi devono attendere il raggiungimento dell’età anagrafica prevista per i lavoratori del settore privato, ovvero 66 anni e 7 mesi.

Con quanto riportato, invece, nel decreto fiscale questa distinzione viene  meno e tutti i dipendenti Enav con i ruoli sopra citati, al momento della perdita del titolo abilitante, potranno accedere alla pensione con i requisiti previgenti alla riforma Fornero, e quindi al compimento dei 60 anni di età.

Per dubbi e domande contattami: [email protected]

Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta, risponderemo a tutti.

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